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Come va il mercato delle gare pubbliche di progettazione?

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La risposta nei dati dell’Osservatorio OICE/Informatel, relativi allo scorso mese di marzo. Il presidente Oice Gabriele Scicolone analizza il momento

Qual è l’andamento del mercato delle gare pubbliche di ingegneria e architettura? Per trovare la risposta andiamo a scoprire i dati dell’Osservatorio OICE/Informatel, relativi allo scorso mese di marzo.

Balza subito all’occhio come continui, dopo l’ottimo risultato di febbraio, la forte crescita del mercato della progettazione: nel mese sono state bandite 267 gare (di cui 77 sopra soglia), con il valore record di 95,5 milioni di euro (85,6 sopra soglia); rispetto al precedente mese di febbraio, il numero cresce del 17,6% e il valore del 64,3%. Il confronto con marzo 2018 vede il numero crescere del 6,8% e il valore addirittura del 173,6%.

I dati del primo trimestre, sempre per la sola progettazione, risentono del forte contributo di marzo, che porta il valore in campo positivo: nel primo trimestre 2019 le gare sono state 682 (179 soprasoglia), per un valore di 182,5 milioni di euro (157,1 sopra soglia); il valore cresce del 46,5%, ma il numero cala del 19,9%. Il forte aumento del primo trimestre è trainato dai bandi sopra soglia, +39,8% in numero e +105,5% in valore, mentre i bandi sotto soglia crollano, -30,4% in numero e -37,3% in valore.

Secondo l’aggiornamento al 31 marzo dell'osservatorio OICE-Informatel, nel primo trimestre 2019 anche il mercato di tutti i servizi di ingegneria e architettura è in forte crescita: sono state bandite 1.242 gare, per un importo complessivo di 323,5 milioni di euro, che, confrontati con il primo trimestre 2018, mostrano un calo del 10,8% nel numero (positivo a +42,7% il sopra soglia), ma una crescita del 59,2% nel valore (+93,2% sopra soglia).

Il commento del presidente OICE

“Nonostante le continue fibrillazioni del quadro politico - ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE - il mercato pubblico dei servizi di ingegneria e architettura sembra reggere, anzi, in questi primi mesi del 2019, mostra un dinamismo quasi inaspettato, se soltanto si guarda ad alcuni contenuti di recenti provvedimenti, quali la cosiddetta centrale di progettazione e l'annunciato ripristino contenuto nella bozza di decreto sblocca cantieri, dell'incentivo del 2% per i tecnici della P.A. che progettano, scelte evidentemente assistenzialiste e contrarie al mercato, che non garantiranno alcun livello qualitativo dei progetti. Ribadiamo quindi, con forza, al Governo e al Parlamento che bisogna tenere fermo il principio che la Pubblica Amministrazione deve programmare e controllare, lasciando al mercato l'attività progettuale.

Per il resto - ha continuato il Presidente OICE - apprezziamo alcune novità dello sblocca cantieri che da tempo chiedevamo e che vediamo accolte con piacere: l'anticipazione contrattuale, l'eliminazione della terna dei subappaltatori e il pagamento diretto del progettista, ma siamo invece più perplessi sulle aperture in tema di appalto integrato, anche se vogliamo leggere nella temporaneità dell’apertura una necessità di velocizzazione che non intacca il principio della separazione dei ruoli; è soprattutto l'eliminazione del tetto del 30% per le offerte economiche a preoccuparci: non se ne vedeva l’esigenza, dato che comunque i ribassi rimanevano alti, ora si rischia di tornare nella jungla. Perplessità desta anche la norma che prevede l'applicazione del massimo ribasso nell'affidamento di incarichi sotto soglia per la pianificazione e progettazione di interventi post terremoto, limitata a dieci professionisti.

Ci auguriamo si tratti di un mero refuso - ha concluso Gabriele Scicolone -, sia per i soggetti invitati, visto che il riferimento corretto sarebbe a tutti gli operatori economici, sia soprattutto per la modalità di aggiudicazione, perché pensare di assegnare incarichi di tale delicatezza al massimo ribasso significa semplicemente derogare ad un principio fondamentale (la scelta su elementi di qualità e non sul prezzo), a tutela della collettività".

Ulteriori dati sul mercato

Anche le gare per tutti i servizi di ingegneria e architettura rilevate nel mese di marzo sono in forte crescita, infatti le gare pubblicate sono state 507 (108 sopra soglia), con un valore di 134,5 milioni di euro (108,9 sopra soglia). Rispetto al precedente mese di febbraio, il numero delle gare cresce del 27,7% e il loro valore del 20,1%; rispetto al mese di marzo 2018, il numero cresce del 11,4% e il valore del 94,0%.

Continuano ad essere sempre molto alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate. In base ai dati raccolti fino a febbraio, il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2016 è al 42,9%, per quelle indette nel 2017 il ribasso arriva al 40,1%. Le notizie sulle gare pubblicate nel 2018 attestano un ribasso del 40,7%.

Le gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 178 unità del primo trimestre del 2018, alle 108 del mese appena trascorso, con un incremento del 42,7%. Nell’insieme dei paesi dell’Unione Europea, il numero dei bandi presenta, nello stesso periodo, una crescita del 12,1%. L’incidenza del nostro Paese continua ad attestarsi su un modesto 3,3%, un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Germania 25,9%, Francia 25,4%, Polonia 11,3%, Svezia 4,8%.

Nel primo trimestre 2019, l’andamento delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme (appalti integrati, project financing, concessioni di realizzazione e gestione), ha raggiunto i 2.138,2 milioni di euro, con 156 bandi. Gli appalti integrati, da soli, sono 40 per 339,4 milioni di euro, nel primo trimestre 2018 erano stati 36 in numero, per un valore di 1.498,8 milioni di euro; il valore dei servizi di ingegneria compreso in questi bandi è stimabile in 6,7 milioni di euro.