Concordato preventivo: ok al modello per le nuove adesioni

di Marco Zibetti
Ecco come accedere al concordato preventivo con il nuovo modello: più flessibilità, meno scadenze e vantaggi per chi lavora nei settori chiave dell’economia

Se sei un contribuente con partita IVA, questa è una novità che non puoi ignorare. Il concordato preventivo biennale per i periodi d’imposta 2025 e 2026 si prepara a fare un passo avanti con una procedura più snella e autonoma. L’Agenzia delle Entrate ha infatti approvato, con provvedimento direttoriale del 9 aprile, il nuovo modello per la comunicazione dei dati rilevanti, indispensabile per ricevere la proposta di concordato.
La vera novità? Da quest’anno il modello potrà essere trasmesso anche separatamente dalla dichiarazione dei redditi. Questo significa maggiore flessibilità per i contribuenti e un calendario degli adempimenti meno affollato. La possibilità di invio indipendente è chiaramente indicata nelle nuove istruzioni di compilazione.

Concordato preventivo: i dettagli sul nuovo modello

Il modello è rivolto esclusivamente a chi, nel 2024, ha svolto in prevalenza attività nei settori dell’agricoltura, della manifattura, dei servizi, delle professioni e del commercio, e per le cui attività sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA). In pratica, si tratta di soggetti titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo di minori dimensioni, che intendono accedere al concordato preventivo biennale per i prossimi due anni fiscali.
La trasmissione del modello avverrà solo in modalità telematica: tramite i servizi Entratel o Fisconline, oppure per mezzo di un intermediario abilitato. In quest’ultimo caso, il professionista fornirà al contribuente un prospetto dettagliato con tutte le informazioni inviate all’Agenzia, in conformità alle specifiche tecniche che saranno approvate a breve.
L’introduzione del nuovo modello si inserisce nel quadro delle misure previste dal Dlgs n. 13/2024, che punta a semplificare gli obblighi dichiarativi e a incentivare la compliance spontanea. L’obiettivo è chiaro: rendere più agevole e trasparente il rapporto tra fisco e contribuenti, specialmente per chi opera con strutture più leggere.


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