Condono edilizio: ecco cosa ne pensano gli ambientalisti

Edilizia di Marco Zibetti
Legambiente cita i dati dell’Istat per rafforzare la sua posizione riguardo alla possibilità, annunciata dal Ministro Salvini, di un nuovo condono edilizio

Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere una proposta del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, riguardante la possibilità di un condono edilizio per sanare piccole irregolarità. Vediamo cosa ne pensa Legambiente.

“Cresce l’illegalità nel ciclo del cemento, l’ISTAT denuncia una situazione ‘insostenibile’ a causa dell’abusivismo edilizio nel Mezzogiorno e nel Governo si fa strada, su proposta del ministro Salvini, la sciagurata idea di un quarto condonoedilizio nel nostro Paese. Uno schiaffo in faccia alla legalità, all’ambiente, alla sicurezza dei territori, ai cittadini e alle imprese edili che rispettano le regole dello Stato”. È quanto dichiara il presidente dell’associazione degli ambientalisti, Stefano Ciafani.

Come denunciato nell’ultimo Rapporto Ecomafia di Legambiente, grazie al lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto sono stati accertati nel 2022 ben 12.216 reati relativi al ciclo illegale del cemento, dalle cave fuorilegge alle case abusive, con una crescita del 26,5% rispetto al 2021. Ma non basta: è l’ISTAT a fotografare nel Rapporto BES 2022 (Benessere equo e sostenibile) “un incremento netto delle abitazioni abusive in una misura che non si osservava dal 2004 (+ 9,1%). Non a caso la pressione più forte del mattone illegale, definita “insostenibile” dall’Istat con un’incidenza di 42,1 abitazioni abusive ogni 100 autorizzate), si registra nelle regioni meridionali, Campania in testa, dove è maggiore il numero di reati accertati dalle forze dell’ordine.

Cosa dovrebbe fare il Governo?

“La storia dimostra che ogni annuncio di nuovi condoni edilizi ha fatto crescere ulteriormente l’edilizia illegale. Si tratta davvero di provvedimenti criminogeni, non giustificabili con l’esigenza di fare cassa - conclude Ciafani -. Il governo farebbe bene, raccogliendo l’allarme lanciato anche dall’ISTAT, a potenziare l’attività di demolizione delle case abusive, affiancando i pochi sindaci coraggiosi e i magistrati che in Campania, Calabria e Sicilia emettono ed eseguono le ordinanze di demolizione e sbloccare anche per quelle antecedenti al 2020 il potere sostitutivo dei Prefetti, previste dall’art. 10 bis della legge 120, per quelle rimaste sulla carta. L’Italia ha bisogno di legalità e non di favori a chi la viola”.


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