Conto Energia 2011: La proposta comune del settore Fotovoltaico Italiano

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
Gifi, Anie e Assosolare presentano al Ministero dello Sviluppo Economico e dell’ Ambiente il piano; innalzare il limite di potenza e l’ integrazione architettonica degli impianti fotovoltaici


Le tre Associazioni, GIFI aderente ad ANIE, APER ed ASSOSOLARE, hanno inviato al Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero dell’Ambiente, una posizione comune e condivisa inerente la revisione del Conto Energia al 2011.

La proposta prevede una validità di cinque anni (2011-2015) del nuovo regime tariffario e, oltre ad innalzare il limite di potenza incentivabile almeno a 8.000 MWp dagli attuali 1.200 MWp, esplora la possibilità di riformulare la suddivisione per classi di potenza e di adottare due tipologie di impianti: a terra e su edifici.

Si propongono inoltre bonus speciali per l'integrazione architettonica totale degli impianti fotovoltaici (+15%), per l'installazione in aree compromesse dal punto di vista ambientale come cave e discariche a fine ciclo vita (+10%) e per la sostituzione di coperture in amianto e eternit (+10%).

Una novità interessante è la proposta di adeguamento della tariffa incentivante al 30 Giugno di ogni anno anziché al 31 Dicembre.

In virtù di cui sopra la tariffa in vigore dal 2011 avrebbe validità un anno e mezzo, fino al 30 Giugno 2012.

Dal 2012 fino 2015 le tariffe potranno subire una riduzione annuale del 4% continuando in questo modo a garantire adeguati profitti agli investitori, a tutta la filiera industriale e al cliente finale, accompagnando il mercato verso la grid parity.

Dopo un lungo ed impegnativo lavoro di analisi che ciascuna delle suddette Associazioni ha condotto al proprio interno, si è successivamente ritenuto opportuno condividere i risultati ottenuti e convergere verso un proposta unitaria di revisione del conto energia, allegata al presente comunicato, che possa garantire continuità nella crescita del mercato del fotovoltaico.

Le tre Associazioni hanno voluto così avviare ed accelerare il processo di consultazione con i Ministeri preposti alla definizione del decreto interministeriale, auspicandosi che si giunga entro l’anno, come tra l’altro annunciato più volte dallo stesso Governo, alla sua pubblicazione.

Ciò scongiurerebbe tutti gli ulteriori effetti negativi sul mercato, del crescente clima di incertezza che ha già caratterizzato il semestre in corso.


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