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Contratti collettivi, retribuzioni contrattuali e conflitti di lavoro

Lavori pubblici di
I dati relativi al mese di aprile sono stati resi noti dall’Istat. Nel quadrimestre gennaio-aprile 2008 si è verificato un aumento del 2,6%

L’Istat – Istituto Nazionale di Statistica – ha reso noti i dati relativi a “Contratti collettivi, retribuzioni contrattuali e conflitti di lavoro”.
In attesa della prossima diffusione, in calendario per il 27 giugno, i dati relativi al mese di aprile segnano una crescita nelle retribuzioni dei contratti collettivi nazionali di lavoro, una parte che rappresenta il 42,2% del totale degli occupati dipendenti.

Nel mese di aprile del 2008, tenendo come base dicembre 2000, l’indice delle retribuzioni è risultato pari a 121,6, con una variazione pari a più 0,1% rispetto al mese precedente (quando erano rimaste ferme su base mensile) e con un incremento del 2,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (a marzo le retribuzioni orarie hanno registrato la stessa variazione annua, quelle per dipendente hanno segnato +2,9%).

Facendo partire la stima dal gennaio di quest’anno, l’Istat sostiene di aver registrato nel quadrimestre gennaio-aprile 2008, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, un aumento del 2,6% delle retribuzioni contrattuali orarie.

Secondo l’Istituto, l’incremento dell’indice delle retribuzioni orarie contrattuali relativo all’intera economia rilevato nel mese di aprile 2008, è il risultato di più eventi contrattuali, tra i quali i rinnovi degli accordi lapidei (banche centrali e radio e televisioni private) che hanno prodotto miglioramenti retributivi in questo mese e degli accordi per i contratti monopoli, grafiche, agenzie fiscali, servizio sanitario nazionale e regioni e autonomie locali, i cui aumenti tabellari saranno applicati da maggio.

l’Istat ha spiegato che anche se le retribuzioni crescono, circa 7,1 milioni di dipendenti, alla fine di aprile, risultano in attesa del rinnovo del contratto, per il 58% del monte retributivo totale e per il 57,8% della quota dipendenti. Sempre alla fine dello scorso mese, risultano in vigore 35 accordi che regolano il trattamento economico e normativo di circa 5,2 milioni di dipendenti: ad essi corrisponde un’incidenza in termini di monte retributivo pari al 42%. Di contro, gli accordi scaduti sono 41. Sia nel settore dell’edilizia sia in quello della Pubblica amministrazione, rileva inoltre l’Istat, tutti i contratti osservati sono in attesa di rinnovo e pertanto la copertura è nulla.