Gli effetti del Coronavirus, in termini economici, si faranno sentire sui professionisti italiani. Per questo è necessario che il Governo adotti misure specifiche. Inarsind, il sindacato degli ingegneri e degli architetti, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Ve la proponiamo.
Coronavirus: la lettera di Inarsind al presidente Conte
Illustrissimo Presidente,
il lavoro dei liberi professionisti, dei loro dipendenti e collaboratori non può restare senza reali azioni di sostegno in un momento così critico. L’emergenza Covid 19 purtroppo è destinata ad incidere pesantemente sull’economia e gli effetti colpiranno anche le libere professioni, come ha sostenuto Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni al tavolo del Governo con l’intervento del 4 marzo.
Le ripercussioni che nelle prime settimane saranno più dettate dalla sorpresa e dall’incognita di questa emergenza sanitaria lasceranno poi posto alla cruda realtà dei numeri e il già asfittico mercato del lavoro libero professionale dovrà fare i conti da subito con le problematiche della liquidità di cassa.
Data la perdurante contrazione del mercato e la riduzione del differenziale volume d’affari-reddito InArSind propone di agire direttamente alla fonte, aumentando la liquidità a disposizione dei liberi professionisti, riducendo per il 2020 al 10% l’aliquota delle ritenute d’acconto e trovando delle soluzioni che consentano temporaneamente di lasciare in campo una quota delle entrate fiscali anche per i colleghi, soprattutto giovani, che beneficiano del regime forfettario.
Solo alleggerendo la pressione delle anticipazioni che il mondo professionale accredita allo Stato si potranno avere dei benefici sulle già sofferenti posizioni finanziarie degli ingegneri e architetti. InArSind chiede al Governo da Lei rappresentato di comprendere lo stato di crisi e promuovereiniziative di finanza pubblica.