Ogni settore si sta interrogando su quale dovrà essere la strategia per la ripartenza. L’Italia che lavora si deve rimettere in moto al più presto, ma lo deve fare in sicurezza, per evitare che si ripiombi nel dramma. Andiamo a scoprire quali sono le proposte dell’OICE.
L’associazione, che rappresenta le società di ingegneria e architettura, le ha inviate alla "Task force Colao", al Governo, al Parlamento e all'ANAC. Si tratta di integrazioni alle linee guida definite con il Protocollo sulla sicurezza nel cantieri del 24 marzo, per renderle più esaustive e facili da applicare nella fase 2.
Il documento, che evidenzia le integrazioni proposte alle linee guida del 23 marzo, punto per punto, è stato predisposto da un gruppo di lavoro composto da direttori lavori, CSE e project manager di importanti società associate, diretti dall'ing. Antonio Vettese, consigliere OICE e coordinatore di OICE Academy. "Rappresentiamo i Direttori dei Lavori e i Coordinatori della Sicurezza sui cantieri - afferma Gabriele Scicolone -, abbiamo il compito di garantire la sicurezza e ne sentiamo l'onere. Stabiliamo per bene le regole a monte, almeno stavolta, per non trovarci tra qualche settimana travolti da una falsa partenza".
Le priorità dell’OICE punto per punto
Nelle proposte OICE sono contenute alcune priorità fondamentali per assicurare la ripartenza in sicurezza dei cantieri pubblici e privati bloccati:
1. Necessità di cogenza delle linee guida, implementate opportunamente nei contenuti, per permetterne l'immediata fruibilità alla ripartenza, con criteri chiari ed omogenei, da tutti gli operatori della filiera;
2. Organizzazione e disponibilità di presìdi sanitari capillari su tutto il territorio nazionale, che siano riferimento efficace per le necessità degli operatori, capaci di indirizzarne gli adempimenti e di garantire supporto e vigilanza a tutti i processi produttivi avviati e alle imprese di tutte le dimensioni;
3. Disponibilità, senza restrizioni, dei dispositivi di contenimento necessari, con la creazione di filiere produttive nazionali per garantire in ogni cantiere DPI e termoscan, evitando blocchi delle attività appena riavviate per loro mancanza;
4. Definizione chiara delle responsabilità in capo agli attori della filiera, lato Committenza e lato Appaltatore, con riferimento puntuale ai rispettivi adempimenti fissati nelle line guida, onde evitare paralisi per conflitti di responsabilità;
5. Puntuale ed esaustiva esplicitazione delle modalità di aggiornamento dei PSC, di redazione delle procedure in capo all'Appaltatore, dell'aggiornamento connesso dei POS e del loro coordinamento con PSC e procedure;
6. Esplicite modalità di verifica del rispetto degli adempimenti e formalizzazione degli esiti a beneficio dei risultati attesi;
7. Creazione di un Fondo alimentato con risorse pubbliche, che ristori i maggiori costi sostenuti da tutti gli attori coinvolti nei processi di cantiere (DL, CSE, Appaltatore e Stazione appaltante) per l'impatto indotto dalle misure di contenimento del Covid 19, vera e propria "forza maggiore" imprevedibile.