Un intervento poderoso, mai visto prima. Così il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha definito il nuovo Dl Imprese ideato per contrastare le conseguenze economiche delle misure restrittive mirate a fermare il Coronavirus. Ma le imprese, a cui il provvedimento è rivolto, cosa ne pensano? Leggiamo il commento di Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato.
“La garanzia dello Stato al 100% sui prestiti alle piccole imprese fino a 800mila euro è una possibilità non ordinaria che l’Unione Europea ha concesso e che il Governo ha positivamente utilizzato. Non va bene però che le imprese che avranno necessità di accedere a importi superiori a 25 mila euro, debbano fare in banca la trafila degli ordinari esami di sostenibilità economico finanziaria e di verifica andamentale. Cosa c’è di ordinario e normale in questi giorni, in queste settimane? Siamo sicuri che questo sia 'fare tutto ciò che serve' come ha detto con autorevolezza l’ex Presidente della BCE Draghi? Non dimentichi nessun italiano che a fronte della garanzia statale ci sta l’impegno diretto, personale e patrimoniale, di ogni donna e uomo che fa impresa, a rischio e senza tutela, di contrarre un debito con una banca per tenere in vita, sul mercato, un’attività che dà lavoro e reddito a tante, tantissime famiglie. Comprendo tutta la prudenza, ma questo è il momento del coraggio”.
Merletti aggiunge il dubbio che “le banche italiane siano in grado di fare l’analisi del merito di credito per tutte le richieste di prestiti per liquidità per importi sopra i 25 mila euro, visto che hanno ridotto il personale, sono aperte al minimo con tanto personale a casa in smart working, stanno faticando a ‘lavorare’ le richieste di sospensione dei mutui, dovrebbero trattare gli anticipi di cassa integrazione e sospensione dal lavoro. Con il rischio che quando saranno in grado di dare la risposta non sia più in vita aziendale chi ha presentato la domanda”.
Cosa prevede, nel dettaglio, il Dl Imprese?
Un intervento da 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l’export si sommano ai 350 già previsti con il decreto Cura Italia, con l’arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro. Il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi. Il rafforzamento del golden power, lo scudo per tutelare le aziende italiane da scalate ostili. Ecco le misure che compongono il nuovo decreto varato dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. “Con il decreto appena approvato diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell’export. E’ una potenza di fuoco”, sottolinea il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, assicurando agli italiani che “quando tutto sarà finito, ci sarà una nuova primavera e che presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici”.
II premier, dopo un Consiglio dei ministri fiume, spiega poi, insieme al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e al titolare del Mise, Stefano Patuanelli, i nuovi interventi per dare credito alle imprese in affanno: è l’atto primo di una settimana cruciale per costruire la “fase 2” di convivenza col virus e la graduale ripresa delle attività. Un provvedimento “poderoso” che riguarda la liquidità alle imprese. Il Ministero degli esteri conserva un ruolo e per il 2020 dovrebbero arrivare 50 miliardi di garanzie per l’export, più 200 miliardi nel 2021 per nuovi investimenti. Quanto ai 200 miliardi di garanzie per permettere alle imprese di ottenere prestiti in banca, saranno vincolati agli obblighi di non licenziare e non trasferire la produzione all’estero. Le garanzie saranno al 90% per le grandi imprese, al 100% per gli autonomi e le piccole imprese che chiedano fino a 25mila euro, al 100% (ma con 90% di garanzia dello Stato e 10% di Confidi) fino a 800.000 euro, del 90% fino a 5 milioni. Potenziato il Fondo centrale di garanzia per i prestiti alle Pmi e Sace potrà concedere a grandi e medie imprese garanzie fino al 31 dicembre su prestiti fino a 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 miliardi per le Pmi, ma rimarrà in Cassa depositi e prestiti. Mentre la direzione e il coordinamento passeranno al Mef. La garanzia Sace, ha assicurato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, “sarà operativa in pochi giorni” grazie a una task force con il sistema bancario già in campo, e nel decreto di aprile ci saranno “30 miliardi a sostegno di queste garanzie”.
Il decreto prevede anche una serie di nuove misure, dal rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi, agli sgravi al 50% per l’acquisto di mascherine. Dopo Pasqua arriverà poi un nuovo decreto da oltre 35 miliardi a sostegno di lavoratori e famiglie. Ma intanto, a partire dall’iniezione di liquidità, si ragiona su come far ripartire il motore economico del Paese. Conte, insieme al comitato tecnico scientifico, sta iniziando a ragionare di graduali e parziali riaperture di attività fin dal 14 aprile. Inoltre, potrebbe nei prossimi giorni prendere forma la “cabina di regia” con enti locali e parti sociali.