L’emergenza Coronavirus ha colpito duramente anche il nostro settore. Molti cantieri hanno chiuso i battenti, mentre altri sono ancora aperti. All’interno di questi ultimi, come ci si deve comportare?
Dal Ministero delle Infrastrutture arrivano le linee guida con le quali vengono fornite indicazioni operative finalizzate a incrementare l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento. Si tratta di misure che riguardano i titolari del cantiere, tutti i subappaltatori e i subfornitori presenti in cantiere e che sono coerenti con il protocollo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil Confindustria, Rete Imprese Italia, Confapi, Alleanza Cooperative.
Le linee guida illustrano dettagliatamente tutto quello che occorre per garantire la sicurezza in un cantiere: le modalità di comportamento da tenere, le modalità di accesso dei fornitori esterni, la pulizia e sanificazione, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione personale, la gestione degli spazi comuni, l’organizzazione del cantiere (turnazione, rimodulazione dei cronoprogramma delle lavorazioni), la gestione di una persona sintomatica, la sorveglianza sanitaria.
Quali sono le 6 raccomandazioni per i cantieri edili
• il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività di supporto al cantiere che possono essere svolte dal proprio domicilio o in modalità a distanza;
• l’incentivazione di ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva per le attività di supporto al cantiere;
• la sospensione di quelle lavorazioni che, attraverso una riorganizzazione delle fasi, possono essere eseguite in tempi successivi senza compromettere le opere realizzate;
• l’assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile in relazione alle lavorazioni da eseguire rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, siano adottati strumenti di protezione individuale;
• la massima limitazione degli spostamenti all’interno e all’esterno del cantiere, contingentando l’accesso agli spazi comuni anche attraverso la riorganizzazione delle lavorazioni e degli orari del cantiere;
• l’intesa tra organizzazioni datoriali e sindacali.