Coronavirus: i costruttori chiedono di fermare tutto

Edilizia di Marco Zibetti
Ance: “Una richiesta grave e inedita che si è resa necessaria in questi difficili giorni, viste le difficoltà di proseguire senza esporre imprese e lavoratori a rischi non gestibili”

Se non è possibile lavorare in sicurezza, evitando contatti che possano causare la trasmissione del Coronavirus, è meglio fermarsi. Per il bene di tutta la Nazione. E allora l’Ance, Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, lancia un messaggio chiaro.

“Nel rispetto delle indicazioni contenute nel Dpcm dell’11 marzo e vista l’impossibilità di assicurare in tutti i cantieri le indispensabili misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori, con grande senso di responsabilità, ci troviamo costretti a chiedere un provvedimento che consenta di poter sospendere i cantieri, fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza”.

“Dobbiamo prendere atto che non ci sono le condizioni per poter proseguire - aggiunge il Presidente Ance, Gabriele Buia -. Avremmo voluto resistere e andare avanti il più possibile, ma alla fine dobbiamo prendere atto della situazione. Una richiesta grave e inedita per uno dei principali settori economici del Paese, che si è resa necessaria in questi difficili giorni, viste le difficoltà di proseguire senza esporre imprese e lavoratori a rischi non gestibili”, spiega Buia.

L’organizzazione del cantiere, infatti, in troppi casi non consente di conciliare la prosecuzione dei lavori con le nuove disposizioni stabilite nell’ultimo Dpcm. Tra le altre difficoltà segnalate in questi giorni dal sistema Ance su tutto il territorio nazionale, si evidenzia: impossibilità di reperire dispositivi di protezione individuale; impossibilità di assicurare servizi di trasporto, vitto e alloggio agli operai in trasferta; respingimenti ai posti di blocco del personale e dei materiali diretti ai cantieri, subappaltatori, fornitori e personale della committenza che non si presenta nei luoghi di lavoro.

Le altre misure richieste dei costruttori

“Ma per agire in sicurezza e con la necessaria chiarezza nei rapporti con i committenti chiediamo al Governo di adottare immediatamente una serie di misure necessarie che vanno inserite nel prossimo Dpcm per consentire alle nostre imprese di sospendere i cantieri”, aggiunge il Presidente dei costruttori. Tra queste:

1. Ampliare i limiti e le possibilità di utilizzo degliammortizzatori sociali ai lavoratori del settore di tutto il territorio nazionale per l’anno in corso;

2. Sospendere tutti gli adempimenti e versamenti tributari, previdenziali, assistenziali e di qualsiasi altro genere in scadenza;

3. Garantire liquidità alle imprese con una moratoria effettiva e automatica di tutti i debiti e attivare immediati pagamenti per i cantieri che si fermeranno.

“Si tratta di uno sforzo eccezionale che dobbiamo fare e chiedere affinché sia tutelata la nostra forza sociale ed economica, così da essere in grado di poter tornare quanto prima a lavorare per far crescere il nostro Paese più forte di prima”, conclude Buia.


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