Le nostre vite sono state “messe in pausa” dalla rapida diffusione del Coronavirus. Le aziende sono chiuse e gli spostamenti sono ridotti al minimo indispensabile. Questo, se non altro, sta avendo effetti benefici sull’inquinamento. Vediamo qual è a situazione nel Nord Italia e leggiamo le riflessioni del Ministero dell’Ambiente.
Il livello biossido di azoto (NO2), uno dei principali inquinanti dell’atmosfera, nelle regioni della Pianura Padana ha subito nelle ultime settimane una forte riduzione, fino al 50%, a seguito delle misure introdotte dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. È quanto rivela uno studio elaborato da un team di esperti SNPA (Sistema nazionale di protezione ambientale), realizzato grazie all’utilizzo del programma Copernicus e di sistemi modellistici a scala nazionale e regionale sul territorio.
In particolare, sono stati analizzati gli effetti sulla qualità dell’aria delle misure di limitazione della mobilità adottate nelle regioni del Nord Italia già a partire dal 23 febbraio, poi estese a tutto il territorio nazionale a partire dall’11 marzo.
Le parole del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa
“La forte riduzione degli inquinanti in atmosfera nelle regioni del Bacino Padano, in particolare del biossido di azoto, testimonia l’esigenza di puntare al più presto, non appena saremo usciti da questo momento di seria emergenza nazionale, su una nuova normalità, con forme di mobilità il più possibile sostenibili e che riducano drasticamente l’impatto sull’ambiente”, afferma il Ministro Sergio Costa.
“Già da tempo ormai sappiamo, e i cambiamenti climatici ce lo ricordano in ogni area del Pianeta, che la nostra priorità è costruire un modello di sviluppo ambientalmente sostenibile, capace di invertire in maniera drastica e immediata l’abitudine al sovra inquinamento, al sovra consumo e sfruttamento delle risorse naturali. È un modo di vivere non più accettabile e tollerabile”.