Tra le Direttive comunitarie che tendono a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro, è certamente da segnalare la Direttiva 1999/92/CE del Parlamento e del Consiglio europei del 16 dicembre 1999 relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela di quei lavoratori che, nel luogo di lavoro, possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive dovute alla presenza di gas, vapori o nebbie e/o polveri combustibili.
Tale Direttiva si riferisce a diverse tipologie di attività, in quanto il rischio di esplosione, che è generalmente connesso all’impianto in sé (come avviene in raffinerie, impianti chimici e petrolchimici, industrie farmaceutiche, ambienti con presenza di polveri combustibili, quali, per esempio, silos di grano, farine, lavorazione del legno e dei metalli ed in generale in tutti i luoghi classificati), dipende da cause elettriche e non elettriche (scintille, archi, superfici calde, attriti, frizioni, ecc.).
In Italia, il recepimento della Direttiva 1999/92/CE è avvenuto attraverso il D.Lgs. 233/03 del 12 giugno 2003 “Attuazione della Direttiva 1999/92/CE relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere esplosive”, che integra e modifica, ancora una volta, il D.Lgs. 626/94, andando a regolamentare tutte le attività svolte nei luoghi con pericolo di esplosione che finora non erano state inquadrate in normative specifiche e comporta, pertanto, nuovi obblighi per il datore di lavoro.
In base al D.Lgs. 233/03, infatti, il datore di lavoro, dopo aver valutato l’esistenza del pericolo di esplosione, deve obbligatoriamente adottare misure tecniche ed organizzative finalizzate a prevenire la formazione di miscele esplosive, classificare i luoghi, valutare i rischi di esplosione e redigere il Documento sulla protezione contro le Esplosioni. Inoltre, devono essere adottati i provvedimenti necessari affinché i luoghi di lavoro e gli impianti siano realizzati in modo da consentire di svolgere il lavoro in condizioni di sicurezza. Come sopra evidenziato, le misure di protezione non riguardano solo gli impianti elettrici, ma tutte le possibili cause di innesco dell’atmosfera esplosiva anche quelle di origine meccanica, sinora trascurate.
In considerazione delle importanti novità introdotte nel mondo del lavoro dal Decreto, UNI ha ritenuto utile organizzare un corso di formazione proprio su questo tema. Il corso si svolgerà nelle città di Milano (il 2 aprile e il 29 maggio) e a Roma (il 12 giugno).
Potranno partecipare al corso i datori di lavoro, tutti gli operatori del settore, ovvero responsabili della sicurezza, consulenti, progettisti, installatori, verificatori.
Sarà Maurizio Toninelli, responsabile delle certificazioni EX del CESI e attuale direttore della Società ATEX Safety Service, a tenere i vari corsi.
Per tutte le informazioni su costi, modalità di iscrizione e orari si veda il sito www.uni.com
Fonte: UNI