Nel 1983 la tragedia delle 64 vittime al cinema statuto di Torino, obbligò le istituzioni a porre la massima attenzione su eventi e manifestazioni non solo sotto il profilo emozionale, ma come necessità di attivare precise norme a tutela della sicurezza e della incolumità dei cittadini. Come sempre avviene a seguito di drammi che colpiscono le coscienze e determinano profondo cordoglio, oggi si pongono le basi per nuove norme e regolamenti.
Nel tragico evento di Corinaldo, che purtroppo non sarà l’ultimo, emerge tragicamente la tematica della salute e della sicurezza per questi eventi, che, se ben affrontata insieme con approcci adeguati sul piano tecnico e scientifico, e quindi con l’opportuna progettazione, redatta da specialisti, costituisce un sistema di prevenzione e protezione che ridurrebbe sensibilmente il rischio di incidenti, quindi di feriti e morti negli eventi con presenze corpose di pubblico, in spazi non sempre adeguati.
Il "rischio zero" non esiste, quindi bisogna porre grande attenzione ai controlli successivi alle autorizzazioni, pur importanti perché certificano il rispetto delle norme basi sulla sicurezza, e quindi prima e durante l’evento, per evitare che spesso attività sporadiche e temporanee con presenza di pubblico (feste da ballo, concerti, sagre, eventi nelle festività locali e nazionali) si trasformino in vere proprie tragedie. Flussi e vie di fuga per gli avventori non adeguatamente controllati e dimensionati e soprattutto non preventivamente progettati, effetti correlati con l’uso eccessivo di alcool e stupefacenti da cui scaturiscono risse, ambienti che per articolazione degli spazi e consistenza e vetustà delle strutture non risultano idonei a contenere grandi quantità di persone, uscite di sicurezza inadeguate per dimensioni e male segnalate, arredi posizionati in modo non opportuno a garantire sicurezza in caso di abbandono dei locali, musica a livelli di decibel insopportabili, gestori occasionali non adeguatamente preparati e qualificati, rappresentano una miscela esplosiva di fattori negativi, che trasformano un momento di gioia e aggregazione sociale in tragedia, con assurde morti e gravi invalidità.
E’ necessario quindi che tutte le attività con presenza di pubblico, dalla sagra paesana ai grandi spettacoli musicali, rispondano a principi di corretta progettazione iniziale, valutazione attenta di tutti i rischi possibili, opportuna gestione dell’evento da parte di persone qualificate, nonché controlli più severi, sia in fase di autorizzazione che di svolgimento dell’evento. Tale impegno deve essere categorico per l’immediato futuro: lo dobbiamo alle vittime di quest’ultimo evento di Ancona, ma anche a tutte quelle per le quali si è accesa l’attenzione dei media per i giorni vicini all’evento, ma dopo sono state rapidamente dimenticate.
Il Consiglio Nazionale Ingegneri, insieme alle altre professioni tecniche, è come sempre disponibile a collaborare con le istituzioni, sia sul tema dell’adeguamento delle norme, sia sulle modalità dei necessari controlli, svolti da tecnici competenti.