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Costruttori, architetti e ambientalisti: si punti su riqualificazione energetica e antisismica

Edilizia di
Tra le proposte, quella di escludere dal patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio pubblico, finanziati dalle Regioni e dagli Enti Locali


Aprire subito i cantieri della riqualificazione energetica e antisismica”. E' quanto chiedono Ance, Consiglio Nazionale Architetti e Legambiente a Governo e Parlamento in un documento congiunto  sulla Rigenerazione delle città ed il mercato dell'edilizia.

Tra le proposte: escludere dal patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio pubblico, finanziati dalle Regioni e dagli Enti Locali; istituire un fondo nazionale di garanzia presso la Cassa depositi e prestiti per  favorire l'accesso al credito da parte degli Enti Locali, dei proprietari di abitazioni, dei condomini e locali ad uso commerciale che intendano investire nella riqualificazione energetica e antisismica; snellire le procedure e introdurre incentivi per consentire di realizzare questi interventi sui condomini, ossia proprio dove vivono oltre 20 milioni di italiani.

Tutte proposte che spingono in avanti  innovazione e qualità degli interventi perché legate a precisi obiettivi energetici da certificare (riduzione di almeno il 50% dei consumi per il riscaldamento delle famiglie, miglioramento antisismico degli edifici).

"Al nuovo Governo chiediamo impegni seri e responsabilità precise - sottolineano costruttori, architetti e ambientalisti -  in tema di politiche urbane che, da oltre 20 anni, sono state  escluse da qualsiasi investimento e intervento. Per tornare a creare lavoro e dare risposta ai problemi delle famiglie oggi è fondamentale puntare sui cantieri della riqualificazione del patrimonio edilizio e delle città. Dal Governo Renzi ci aspettiamo una particolare attenzione a come attrarre le risorse previste dalla programmazione europea 2014-2020 proprio per l'efficienza energetica e le aree urbane".

"Non c'è crescita senza lo sviluppo e l'ammodernamento delle città e tornare ad investire nelle politiche urbane  rappresenta  una scelta coerente con l'obiettivo di guardare al futuro e di portare il Paese fuori dalla crisi".