È molto critica la posizione dei sindacati dei lavoratori del settore delle costruzioni verso l’operato del Governo Meloni. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno scritto una dura lettera aperta alla presidente del Consiglio. Vi proponiamo i passaggi salienti.
“I decreti legislativi che dovrebbero tradurre in norma i principi della legge delega 78/2022, cioè il nuovo Codice degli Appalti, nonostante il lavoro preparatorio del Consiglio di Stato, non sono stati oggetto di qualsivoglia serio e approfondito coinvolgimento delle parti sociali da parte del Governo. Eppure sono norme che riguardano milioni di lavoratori e lavoratrici, le loro tutele economiche, i loro diritti, la loro stessa salute e sicurezza. Quale senso di responsabilità sta agendo il suo Governo in questo momento?”
Le proposte dei sindacati dei lavoratori edili
“Quando si è insediata - scrivono nella missiva - ha fatto appello a due categorie politiche importanti: ‘coinvolgimento delle parti sociali’ e ‘senso di responsabilità’. Occorre mettere a terra presto il PNRR, il Fondo Complementare e tutte le altre risorse pubbliche per dare al Paese le infrastrutture ed i servizi che servono. Occorre però farlo bene - spiegano i sindacati - valorizzando lavoro stabile e sicuro e favorendo imprese di qualità. Le tutele dei lavoratori presenti nel passato Codice e le nuove tutele previste dal decreto 77/2021 e dalla legge delega 78/2021 vanno armonizzate e rafforzate. Va rafforzata l’inderogabilità delle misure a tutela del lavoro, della sicurezza, del contrasto al lavoro nero e al dumping contrattuale, va generalizzata la clausola sociale. Occorre essere coerenti con la legge delega ed escludere dalla base d'asta soggetta a ribasso i costi relativi alla sicurezza e alla manodopera, cosi come definiti dai contratti collettivi nazionali e territoriali di settore. Siamo contrari all'ipotesi di liberalizzazione del subappalto a cascata - sottolineano Feneal, Filca, Fillea -, che rappresenterebbe un’ulteriore frammentazione dei cicli produttivi e delle aziende, creando zone d’ombra maggiori e minore sicurezza nei cantieri pubblici. Il nostro obiettivo è qualificare le imprese del settore attraverso un lavoro stabile e sicuro. Dobbiamo concentrarci invece per ridurre ‘i tempi di attraversamento’, riconoscere in automatico l’aumento dei costi di materie prime e lavoro, potenziare le stazioni appaltanti con più tecnici e più digitalizzazione. Dobbiamo mettere la tecnologia al servizio della trasparenza, della lotta alla criminalità e dobbiamo rafforzare i protocolli di legalità e la partecipazione attiva di tutti i soggetti interessati.
Insomma abbiamo idee e proposte e per questo Le chiediamo di essere responsabile e di convocare presso la Presidenza del Consiglio uno specifico tavolo di confronto con le principali parti sociali. Le chiediamo, con grande rispetto istituzionale, di praticare quello che dichiara”, concludono le tre Federazioni nella lettera aperta a Giorgia Meloni.