Come sta andando il settore costruzioni? Rispondere non è semplice, perché all’interno del comparto ci sono tanti segmenti che procedono a velocità diverse. Ma un’indicazione generale ce la dà un’analisi di Confartigianato.
Dando un’occhiata agli ultimi dati congiunturali si nota qualche segnale di rallentamento dell’attività, che si sovrappone al calo della produzione manifatturiera, condizionata dalla crisi tedesca.
Nel settore delle costruzioni sono attive 499 mila micro e piccole imprese, che danno lavoro a 1 milione 161 mila addetti, pari all’88,6% dell’intero settore. Il 53% dell’occupazione, pari a 705 mila addetti, si concentra nelle 353 mila imprese artigiane.
Uno sguardo al mercato estero
Il confronto internazionale sull’andamento della produzione nelle costruzioni nei primi nove mesi del 2019 evidenzia per l’Italia, al netto degli effetti di calendario, un aumento tendenziale del 2,8%, performance superiore di 0,3 punti al +2,5% della media dell’Eurozona. Nel dettaglio il volume dell’attività di Edilizia e Installazione impianti sale del 3,1% in Germania, mentre l’Italia fa meglio della Francia (+1,4%); la Spagna è in controtendenza, registrando un calo della produzione del comparto dell’1,6%.
Dall’analisi dei dati trimestrali si rileva un rallentamento: nel terzo quarto del 2019 si rileva una minima variazione congiunturale positiva dell’indice di produzione delle costruzioni (+0,1%), mentre su base tendenziale la dinamica dell’indice corretto per gli effetti di calendario (seppur positiva nel corso dell’anno) appare in progressivo rallentamento, fissandosi al +1,0% nel terzo trimestre del 2019.
I dati sulla fiducia pubblicati dall’Istat indicano, per il secondo mese consecutivo, un calo dell’indice di fiducia delle imprese delle costruzioni che rimane, comunque, su livelli superiori a quelli di dodici mesi prima.
Dal mercato immobiliare un segnale positivo
Un segnale positivo proviene dalla riduzione della rischiosità finanziaria del comparto immobiliare. Il Rapporto sulla stabilità finanziariapubblicato dalla Banca d’Italia venerdì scorso evidenzia che i rischi per le banche derivanti dal mercato immobiliare sono su livelli contenuti e in particolare l’indicatore relativo al credito alle imprese di costruzione e alle agenzie immobiliari è ai minimi storici.
Sull’andamento del settore influisce il ritardo della domanda pubblica per investimenti; su questo fronte si registrano segnali positivi provenienti dalla spesa dei Comuni.