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Costruzioni: quali sono le nuove tendenze del settore?

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Costruzioni: quali sono le nuove tendenze del settore?
Sono particolarmente interessanti i risultati di un’indagine sul settore delle costruzioni realizzata nell’ambito del progetto europeo “Construction Blueprint”

Che direzione sta prendendo il settore delle costruzioni? Quali nuove competenze servono alle imprese? Troviamo le risposte grazie a un’indagine targata “Construction Blueprint”, progetto europeo cui partecipa l’Ance insieme a Formedil. L’obiettivo è realizzare un approccio strategico per la cooperazione settoriale in tema di competenze e formazione.

Nell’ambito dei lavori, i partner hanno elaborato un questionario finalizzato ad individuare il fabbisogno di competenze rispetto alle nuove esigenze legate alla digitalizzazione, all’ efficienza energetica e all’economia circolare, nel tentativo di individuare le tendenze del mercato e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il questionario, approvato dalla Commissione Europea e tradotto nelle lingue di ciascuno dei paesi partecipanti, è stato inviato da ogni partner alle imprese associate e sono state raccolte 1715 risposte.

L’Ance ha diffuso il questionario anche attraverso l’ausilio di Federcostruzioni e della Commissione nazionale paritetica per le Casse Edili (CNCE), raccogliendo 750 risposte e superando così l’obiettivo fissato dal consorzio.

L’indagine, condotta su un campione costituito per il 47,2% da imprese con un numero di dipendenti ricompreso tra 1 e 9 e che operano principalmente nel campo della costruzione di edifici, ha rilevato dati molto interessanti.

I risultati dell’indagine di “Cosnstruction Blueprint”

Rispetto ai processi di digitalizzazione, è emerso che l’utilizzo di strumenti digitali e di software dipende fortemente dall’attività e dalle dimensioni dell’azienda. Tuttavia, almeno la metà delle imprese edili intervistate (circa il 57,2%) mostra un livello elevato o molto elevato di conoscenza delle attività digitali, ad eccezione dell’utilizzo dei social network. Nello specifico, il 55,2% delle imprese intervistate necessita di migliorare le proprie competenze nell’utilizzo di software CAD per 2D e nella produzione e aggiornamento di disegni 3D (AutoCAD, Sketch UP, Rhinoceros 3D, ecc.), mentre il 40,6% nell’uso di applicazioni digitali business-specific e il 33,7% nella progettazione di un budget, utilizzando software dedicati, tra cui BIM. Solo il 18,3% ritiene di non aver bisogno di sviluppare alcuna delle competenze digitali sopra indicate.

Rispetto al fabbisogno di competenze legate all’efficienza energetica, solo il 36,2% ha dichiarato di non essere interessato al tema. Tra i processi a cui le imprese prestano maggiore attenzione figurano, invece, l’isolamento per il 52,2%, la tenuta all’aria per il 26,9%, la ventilazione per il 26,5%, le pompe di calore per il 19,4%, il fotovoltaico per il 19,3% e la domotica intelligente per il 14,3%. Da ultimo, il 3,7% delle imprese ha dichiarato di essere interessata all’energia eolica, il 5,2% alla biomassa, il 6,8% all’ energia aerotermica, il 7,9% ai contatori intelligenti e l’8,5% all’energia geotermica.

Infine, per quanto riguarda l’economia circolare, il 62,7% delle imprese ritiene di dover sviluppare competenze rispetto al riciclo dei rifiuti di costruzione e demolizione. In particolare, il 41% e il 50.5% hanno dichiarato di aver bisogno di sviluppare, rispettivamente, competenze per l’utilizzo di nuovi materiali e l’adozione di misure di prevenzione. Il 30,9% e il 28,9% delle imprese ha poi specificato che, rispettivamente, il completamento di un inventario dei rifiuti pericolosi e dei materiali recuperabili sono competenze richieste per i lavoratori. Il 24,1% ha stimato che il personale debba essere qualificato per la costruzione e la ricostruzione di impianti con componenti recuperati. Infine, solo il 16,8% ha ritenuto che queste competenze in materia di economia circolare non siano necessarie.

Per consultare i risultati del questionario nel dettaglio, è possibile scaricare il Report finale.