È stata l’Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili a lanciare, attraverso una nota sul proprio sito, l’allarme per il forte aumento dei prezzi di alcuni materiali da costruzione.
In breve, secondo le stime ufficiali rese note dalla stessa Associazione, il prezzo del ferro è in continuo aumento; pare, infatti, che il prezzo del ferro tondo per cemento armato, nel giro degli ultimi sei mesi, sia più che raddoppiato, facendo registrare un aumento del 108,7% tra il 3 dicembre 2007 e il 16 giugno 2008.
I dati si riferiscono alle quotazioni riportate nel listino dei prezzi della Camera di Commercio di Brescia, la quale ha rilevato anche una crescita pari al 101,9% del prezzo medio del ferro tondo per cemento armato dal 2004 al 16 giugno 2008, quindi in poco più di quattro anni.
Così, l’Ance ha sottolineato come la nuova impennata del prezzo del ferro stia mettendo in serie difficoltà le imprese impegnate nei lavori pubblici, anche a causa dell’insostenibile maggiore onerosità dei contratti.
Nella costruzione di alcune tipologie di opere, e in particolare di strade, il costo del ferro rappresenta una quota significativa del costo totale di costruzione. Il ferro, per fare un esempio, incide per circa il 20% sul costo totale di costruzione di una strada su viadotto.
Di conseguenza, un’impresa che sta realizzando attività di questo tipo si trova a dover sopportare, solo per effetto dell’aumento del prezzo del ferro, maggiori costi aziendali pari a circa il 22% rispetto alle previsioni contrattuali.
Neppure altri tipi di materiali da costruzione sono immuni da questa rincorsa all’aumento dei prezzi che sta colpendo in primo luogo il ferro.
Per esempio, il prezzo del bitume stradale, nei primi quattro mesi del 2008, sempre secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio di Brescia, risulta aumentato del 24,9% rispetto allo stesso periodo del 2007, e complessivamente, dal 2004 al primo quadrimestre del 2008, il prezzo del bitume stradale è cresciuto del 66%.
L’indice Istat dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali nei primi cinque mesi del 2008 ha rilevato, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un incremento del 28,8% per i prodotti petroliferi raffinati, del 9,4% per i prodotti delle miniere e delle cave, dell’8% per energia elettrica, gas e acqua.
L’Ance denuncia una situazione di aumenti generalizzati e consistenti che, come si legge nella nota, “non può essere risolta con una generica, quanto incerta dichiarazione di eccezionalità dei rincari. Occorre individuare un meccanismo che permetta di adeguare i prezzi dei materiali da costruzione e degli altri fattori della produzione (manodopera, trasporti e noli) in modo certo e rapido quando le variazioni di prezzo superano una determinata alea”.