Secondo la nota dell’osservatorio Cresme Europa Servizi inerente ai bandi di gara, il primo trimestre del 2016 è stato a due velocità. Sono, infatti cresciuti i bandi ma altresì si sono rallentati i valori economici dei lavori.
Specificatamente, da gennaio a marzo 2016, sono stati indetti 4.397 bandi per un valore di 3,968 miliardi. Rispetto allo stesso periodo del 2015 il numero degli avvisi è cresciuto del 6,7% mentre, a livello economico, il numero perde del 21,8%.
Per quel che concerne le stazioni appaltanti i Comuni sono al primo posto con 2.601 bandi, con una classe di importo di 1,284 miliardi, seguono le aziende speciali che perdono il 22% per il numero di gare 260 e il 46% per gli importi con 476 milioni. Al terzo posto si piazzano le ferrovie con più gare rispetto al 2015 ovvero 71 facendo registrare un +102%, ma meno ricche con 394 milioni ovvero -40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’Anas fa registrare il quarto posto riducendo le gare rispetto al primo trimestre del 2015 con un -13% con 117 bandi aumentando però il valore degli interventi facendo registrare un +89% con 187 milioni. Seguono le province con 335 gare con un 43% per 223 milioni e un +7%.
Per quel che riguarda, invece, le classi di importo vengono confermate le grandi opere che registrano un incremento del 9% dei valori ad una quota di 1,1 miliardi con lo stesso numero del 2015 ovvero 8. Negative, invece, tutte le altre classi di importo con il risultato peggiore realizzato dai bandi tra i 15 e 50 milioni di euro facendo registrare un -48% sia per quel che concerne le gare 22, sia per quel concerne gli importi 551 milioni.
Viene sottolineato che il bando più importante è stato quello promosso a Marzo scorso dal Ministero delle Infrastrutture sull’edilizia residenziale e relativo all’intervento in periferia nord di Castellamare di Stabia con un importo di 63 milioni di euro.
Per quel che riguarda le Regioni viene registrato il primato della Toscana con 655 milioni con +91% rispetto al 2015; seguita dalla Lombardia con 580 milioni con +53%; al terzo posto la Campania con 500 milioni, +20%. Viene evidenziato il calo considerevole del Lazio -61% con 231 milioni e della Puglia -73% con 205 milioni.