Credito, investimenti aggiuntivi, casa e qualità e regolarità del lavoro. Queste le priorità di intervento decise nella riunione alla quale hanno partecipato tutti i vertici delle sigle aderenti agli Stati Generali. Visto il perdurare della pesantissima crisi che sta travolgendo il settore viene chiesto al Governo un piano straordinario di misure e investimenti capaci di far riprendere l’edilizia e nello stesso tempo di far ripartire l’economia del Paese.
Quelle varate finora dal Governo e all’esame del Parlamento, secondo gli Stati Generali, sono “misure efficaci in un momento di normalità, ma assolutamente inadeguate a fronteggiare una crisi come quella che sta investendo il settore e che non accenna a diminuire”.
Per questo lavoratori, imprese e professionisti hanno deciso di proclamare lo stato di mobilitazione permanente degli Stati Generali protagonisti già in questi anni di numerose iniziative di proposta e di denuncia per riaffermare il ruolo anticiclico delle costruzioni, settore strategico sia per la ripresa economica ma anche per il miglioramento delle condizioni lavorative e sociali dei cittadini.
“In gran parte d’Europa, negli Stati Uniti e in Giappone”, sostengono gli Stati Generali, “i Governi hanno varato piani anticrisi dell’ordine di centinaia di miliardi di valuta nazionale come investimenti in opere pubbliche e a sostegno della casa”. Appare dunque ingiustificata “la rinuncia da parte dell’Italia di seguire questo esempio e di investire importanti risorse per far ripartire il settore”.
Se non ci saranno segnali in questo senso nel breve periodo, gli Stati Generali decideranno iniziative eclatanti di protesta.