Borghi e centri storici sono l'anima del nostro territorio, un'immensa ricchezza culturale ma potenzialmente anche economica se la formula dell'“albergo diffuso” riuscisse a far breccia nel nostro tessuto imprenditoriale pubblico e privato.
Ma oggi questo patrimonio è minacciato: “dall'incuria, da politiche inadeguate, dalla mancanza di vigilanza e progettualità da parte delle istituzioni, dall'abbandono”. La denuncia-allarme è di Italia Nostra secondo cui, a fronte di un vero e proprio boom di domanda per questo segmento turistico, sono ben 6.000 (dati Istat), contando anche stazzi e alpeggi, i borghi abbandonati.
"Un appello rivolto alle istituzioni, di cui però Italia Nostra - tiene a precisare - si fa carico anche in prima persona, mettendo in atto buone pratiche, come il progetto d'avanguardia appena partito per il recupero dello splendido borgo di Monte Sant'Angelo, uno dei tre siti UNESCO della Puglia". Per questi 6.000 borghi, "un patrimonio inestimabile" la parola d'ordine è "rigenerare".
"Rigenerazione, tutela, messa in sicurezza, infrastrutture, sviluppo. Sono questi i termini chiave - si sottolinea - allo scopo di salvaguardare e valorizzare il territorio, i centri storici, i nostri grandi e piccoli borghi".