Dai terremoti ci si può difendere

Professione di Marco Zibetti
In collaborazione con il GLIS (Isolamento Sismico e altre Strategie di Progettazione Antisismica), l’ENEA compie azioni di informazione e formazione


6 aprile 2009, ore 03.32: una violenta scossa sismica in Abruzzo semina morte e distruzione. In una vasta area, che comprende anche la città dell’Aquila, sono migliaia le abitazioni distrutte e altrettante quelle danneggiate. ENEA sin dalle prime ore si è mobilitato attivando immediatamente la task force di ingegneri e geologi, a disposizione della Protezione Civile Nazionale, per i primi rilievi macrosismici e per le verifiche di agibilità delle costruzioni. Gli esperti, una ventina di cui una parte già sul posto e altri nei Centri di Casaccia, Frascati e Bologna, effettueranno una ricognizione di tutti gli edifici. I risultati dell’indagine consentiranno di programmare gli interventi di demolizione dei fabbricati pericolanti, o danneggiati irreparabilmente, e quelli di messa in sicurezza degli edifici recuperabili.

In collaborazione con il GLIS (Isolamento Sismico e altre Strategie di Progettazione Antisismica), ENEA compie azioni di informazione e formazione rivolte sia a tecnici specialisti, sia alla popolazione, al fine di descrivere i vari aspetti del terremoto ed illustrare la possibilità di ricostruzione, ricorrendo a moderne tecniche antisismiche.

Per ridurre il rischio, non potendo evidentemente intervenire sulla pericolosità di un sito, si può intervenire sull’esposizione, progettando l’uso del territorio, e riducendo la vulnerabilità sismica delle strutture. E’ praticamente impossibile realizzare con tecniche tradizionali strutture che resistano senza danneggiarsi a eventi sismici violenti, sia per motivi architettonici sia economici. Strutture quali centri di protezione civile, ospedali e caserme, devono restare operative durante e dopo il sisma e strutture contenenti materiali pericolosi (nucleari e chimici) devono rispettare stringenti requisiti di sicurezza.

Per questo motivo, già da alcuni decenni, l’ingegneria sismica si è indirizzata verso l’utilizzo di tecniche innovative, che si basano sulla drastica riduzione delle forze sismiche agenti sulla struttura, piuttosto che affidarsi alla sua resistenza. Tra queste l’isolamento sismico e la dissipazione energetica sono contemplate anche dalle recenti normative sismiche. Si può affermare che con l’utilizzo delle moderne tecnologie, ormai mature per una vasta applicazione, l’ingegneria sismica ha dimostrato che dal terremoto ci si può difendere.

ENEA è a fianco della Protezione Civile già dagli anni Settanta a seguito degli eventi sismici di Friuli (1976), Campano-Lucano (1980), Reggio Emilia-Modena (1996), Marche-Umbria (1997, che è stato interessato da uno sciame lunghissimo protrattosi per tutto l’anno successivo), fino a quello del Molise del 2002.

Le ricerche svolte dagli ingegneri sismici dell’Ente riguardano la definizione dell’input sismico, ossia l'analisi della pericolosità e la caratterizzazione della risposta sismica locale, anche attraverso l’installazione di reti accelerometriche di monitoraggio al suolo e in profondità; analisi di vulnerabilità sismica delle strutture, anche attraverso analisi sperimentale in situ con installazione di reti accelerometriche e velocimetriche, e in laboratorio su tavola vibrante; sviluppo e applicazione di tecnologie antisismiche innovative, in collaborazione con università e enti di ricerca nazionali e internazionali.

Tra le attività di maggior spicco va ricordato che l’Ente, nell’ambito di una convenzione con il Soggetto Attuatore per la ricostruzione di San Giuliano, ha coordinato la progettazione e la realizzazione del sistema di isolamento sismico del nuovo complesso scolastico dedicato agli “Angeli di San Giuliano”, inaugurato lo scorso settembre.


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