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Dal Consiglio dei Ministri le norme anti corruzione

Lavori pubblici di
Il disegno di legge approvato reca "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione"


Lo scorso 1° marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione".

L'Autorità di Vigilanza dovrà pubblicare, per ogni contratto, i bandi e gli avvisi di gara, gli aggiudicatari e l'elenco dei partecipanti, l'inizio dell'esecuzione del contratto, le sospensioni, le varianti, le imprese subappaltatrici, la durata e gli importi finali del contratto, nonché i dati relativi al contenzioso ed al relativo esito, ivi compresi gli eventuali arbitrati.

La stessa Autorità, sentiti i rappresentanti delle stazioni appaltanti e le organizzazioni maggiormente rappresentative delle imprese, potrà integrare l'attuale sistema di qualificazione, "con parametri reputazionali oggettivi, basati sulla valutazione del comportamento tenuto dalle imprese nell'esecuzione del contratto e, sulla scorta di tali parametri, predispone schemi di valutazione utilizzabili anche dalle stazioni appaltanti".

Il provvedimento, fra l'altro, prevede l'istituzione di una Banca dati nazionale dei contratti pubblici presso l'Autorità di vigilanza: le stazioni appaltanti dovranno trasmettere all'Autorità tutti i dati relativi a contratti di lavori, servizi e forniture, al fine di realizzarne l'anagrafe e consentire la conoscibilità, per gli operatori di settore e per gli stessi cittadini, dell'attività contrattuale posta in essere dalla pubblica amministrazione.

La banca dati, in sostanza, avrà il compito di acquisire tutta la documentazione comprovante il rispetto dei requisiti contenuti nel Codice degli Appalti. Presso ogni prefettura sarà istituito un elenco di fornitori e prestatori di servizi, non soggetti a rischio di inquinamento mafioso, ai quali potranno rivolgersi gli esecutori dei lavori, servizi e forniture. La prefettura effettuerà verifiche periodiche circa la perdurante insussistenza dei suddetti rischi e, in caso di esito negativo, disporrà la cancellazione dell'impresa dall'elenco.