In Italia lo sviluppo energetico potrebbe dare 2,7 milioni di posti di lavoro entro i prossimi 20 anni. Il dato e' emerso dagli "Stati generali della sostenibilità" organizzati dalla Regione Toscana a Firenze nell'ambito dei 'Green Days'.
Nel pomeriggio di lavoro (a cui hanno partecipato Massimo Fojanesi, ad di Energia Futura, Mario Molinari, Direttore generale Sorgenia, Susanna Camusso della Cgil, Melania Cavelli dell'Universita' di Napoli e Franco Pittau, responsabile del dossier Caritas/Migrantes) sono state evidenziate le opportunita' occupazionali dello sviluppo di fonti rinnovabili, siano eolico, solare o biomasse.
Dalla discussione e' emersa l'importanza e la necessita' di una scelta di politica, economica ed industriale del Governo che dia certezze: quindi credito di imposta stabile, occupazione, ma anche una nuova industria, che non sia soltanto nano e bio-tecnologie, ma anche edilizia compatibile e sostenibile, nuovi materiali.
Il green new deal, quindi, dovra' declinare l'economia verde in tutti i modi, in tutti gli ambiti, riducendo gli impatti, cambiando i consumi e riciclando i materiali. Da qui potranno nascere le nuove professionalita', legate alla pianificazione, ai processi di de-materializzazione, all'eco design, alla produzione di qualita', legate anche alla messa in opera delle strutture e quindi societa' edilizie, di servizi e gestione, con importanti ricadute anche sulle Pmi locali, sulla filiera corta.