È attesa a breve l’emanazione del Ddl rigenerazione urbana. Si tratta di un provvedimento molto atteso dai professionisti, che hanno anche dato il proprio contributo alla redazione del testo. Leggiamo la posizione dell’OICE.
L’Associazione aderente a Confindustria che riunisce le società di ingegneria e architettura ha elaborato un apposito documento, emesso dopo l’audizione presso la Commissione presieduta dal Sen. Claudio Fazzone (relatore Sen. Roberto Rosso). Il documento è stato redatto sulla base del lavoro svolto dal Gdl OICE “Rigenerazione urbana”, coordinato dall’Arch. Valter Macchi, nell’ambito della delega allo sviluppo sostenibile affidata alla Vice Presidente OICE Francesca Federzoni.
Ddl Rigenerazione urbana: i contenuti del documento OICE
Nel merito OICE ha valutato positivamente l’intenzione di definire un quadro statale di regole per la disciplina della rigenerazione urbana, sottolineando l’esigenza di addivenire alla redazione di un testo unificato il prima possibile.
Tra i punti di attenzione evidenziati dall’OICE vi è l’esigenza di fornire una definizione sul concetto di rigenerazione urbana al fine di distinguerlo chiaramente dalla nozione di ristrutturazione edilizia e urbanistica, l’opportunità di correlare gli aspetti della rigenerazione urbana con i caratteri che definiscono l’impatto ambientale delle trasformazioni urbane, la necessità di riconoscere alle azioni di rigenerazione urbana l’interesse pubblico.
Nel documento si legge anche che “sarebbe altresì opportuno istituire un Fondo di risorse pubbliche stabile nel tempo e creare una Cabina di regia con il compito di coordinare l’utilizzo dei fondi disponibili e definire un programma annuale, nonché prevedere delle premialità di tipo urbanistico (es. aumento della densità edilizia e delle altezze) a fronte del miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza sismica e di tipo fiscale, mediante la riduzione degli oneri concessori”.
Infine per OICE è “essenziale, inoltre, l’introduzione di semplificazioni procedurali e normative e la definizione, da parte dei Comuni, degli obiettivi cui è finalizzata la rigenerazione urbana, tenendo conto degli specifici contesti nei quali opera, secondo una visione strategica, nonché l’esplicitazione dei provvedimenti legislativi esistenti, che devono intendersi abrogati”.
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