Nelle intenzioni del Governo, il Decreto “Cantiere Ambiente” è la risposta “corposa, strutturata, sostanziale al dissesto idrogeologico”. Parola del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Ma a che punto è il ddl e cosa prevede? Vediamolo insieme.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto in via preliminare il 4 aprile. L’obiettivo è “razionalizzare la normativa vigente in materia di dissesto idrogeologico in quanto, allo stato attuale, manca una legge quadro sul tema, mentre vi sono numerose disposizioni frammentate e disarticolate all’interno di decreti legge e leggi ordinarie - spiega Costa -. C’è un oggettivo ritardo nella progettazione da parte delle regioni, abbiamo un tasso medio di spesa del 7% e in questi mesi ci siamo confrontati con loro per poter migliorare il sistema”.
Il disegno di legge “Cantiere Ambiente” realizza gli obiettivi indicati dal DPCM del 20 febbraio 2019, il Piano per la mitigazione del rischio idrogeologico “Proteggi Italia”.
Il Ministero dell’Ambiente è ora al centro della progettazione e realizzazione delle opere, come un hub che si interfaccia con le regioni e le altre istituzioni competenti.
“Vogliamo semplificare la procedura per la definizione e il finanziamento degli interventi, riducendo i tempi di esame delle proposte d’azione da parte dei commissari di governo e anticipando alla fase di programmazione degli interventi tutti i pareri e i visti previsti per legge. Entro 60 giorni verranno definiti i cantieri da aprire attraverso conferenze di servizio con le autorità di bacino e i commissari”.
Il ddl, che passa ora alla Conferenza Stato regioni per l’approvazione definitiva, si propone di aumentare le risorse disponibili per i commissari di governo (i presidenti delle regioni) a partire dalla progettazione degli interventi, così da superare le principali criticità degli ultimi anni. Un totale di oltre 6,5 miliardi di euro per la prevenzione del rischio e la messa in sicurezza del territorio.
Cambiano anche le priorità dei progetti. Finora venivano privilegiati i progetti siti dove c’è una maggiore densità abitativa, e restavano fuori da questa scala di priorità i piccoli centri abitati. Ecco questo non sarà più possibile.
Nasce poi la figura del green manager: colui che presso la pubblica amministrazione è il referente dell’implementazione ambientale così come i NOS, i nuclei di supporto operativo, figure tecniche che vengono attivate su richiesta delle regioni. Presso il ministero viene creata una struttura tecnica operativa che, in coordinamento con la cabina di regia di Palazzo Chigi, assiste la fase progettuale e cammina al fianco dei Commissari.
“Arrivano nuove modalità di erogazione dei finanziamenti con il passaggio dal sistema del rimborso a quello degli acconti garantiti, con semplificazione e riduzione dei trasferimenti - spiega Costa -. Per cui si provvede all’immediato pagamento del 30% dell’importo indicato, mentre le tranches successive verranno corrisposte in relazione allo stato di avanzamento dei lavori. Il più grande cantiere del Paese è pronto a partire”.