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Decreto Crescita: ecco cosa ne pensa il sindacato

Edilizia di
Vediamo insieme qual è il parere di Fillea Cgil, che individua luci e ombre. Il commento è del Segretario Generale del Sindacato, Alessandro Genovesi

Il Decreto Crescita ha come obiettivo il rilancio dell’economia italiana. Ma cosa ne pensano i sindacati degli edili? Vediamo insieme qual è il parere di Fillea Cgil, che individua luci e ombre.

“Pur nella parzialità di un decreto che non affronta i temi di fondo della politica industriale - dichiara il Segretario Generale Alessandro Genovesi -, sono evidenti alcuni positivi interventi a favore dell’edilizia, pubblica e privata, presenti nel c.d. Decreto per la Crescita. Interventi che speriamo siano confermati, in quanto diversi di questi sono stati al centro della piattaforma del sindacato delle costruzioni con il recente sciopero del 15 Marzo. In particolare positivo è rendere cedibili alle imprese gli incentivi per gli interventi di risparmio energetico e per la messa in sicurezza antisismica (allargando il bonus sisma anche alle aree a rischio 2 e 3), trasformandoli in crediti di imposta per l’azienda per i 5 anni successivi”. Genovesi, ricorda come attualmente la detrazione sia in capo al cittadino, che potrebbe risultare incapiente e comunque recupererebbe l’incentivo in 10 anni.

“Così come positivi sono gli interventi che finanziano quei Comuni (per circa 500 milioni) che investiranno nel recupero e nella sostenibilità degli edifici pubblici”.

Le note dolenti del Decreto

“Contrarietà invece - continua Genovesi - alla norma che introduce il silenzio assenso (dopo 90 giorni) per gli interventi sugli edifici tutelati dalla Sovraintendenza per i beni culturali. Il tema oggi è tornare ad investire risorse e persone nelle nostre Sovraintendenze, da troppi anni svilite nelle loro fondamentali funzioni di tutela del nostro vero “oro nero”, rappresentato da un patrimonio artistico e storico diffuso. Così come molta attenzione andrà posta alla norma che permette demolizioni e ricostruzioni nelle aree molto edificate relativamente alla densità edilizia, all’altezza degli edifici e alla distanza tra essi. E’ giusto intervenire per permettere di recuperare aree abbandonate e degradate, anche attraverso le demolizioni e ricostruzioni, ma non dobbiamo mai dimenticarci che rigenerazione urbana non è solo recupero dei manufatti, ma anche nuovi spazi di socialità, recupero di terreno impermeabilizzato da riconvertire a verde”.

“Come Fillea Cgil - continua Genovesi - sosterremo ogni politica volta a rafforzare forme di “green building”, ma vigileremo al contempo perché speculatori e affaristi non tornino a mettere le mani sulle nostre città. Quel che colpisce è la schizofrenia di questo Governo, che da un lato incentiva sostenibilità e antisismica nell’edilizia privata e pubblica e dall’altra riduce tutele e legalità nel codice degli appalti o introduce pericolosi silenzi assensi proprio in materie dove non si dovrebbe”.