Il Decreto Prezzi non piace alle aziende e alla filiera del legno. Perché? Leggiamo la posizione di FederlegnoArredo, la Federazione italiana delle industrie del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento.
"Esprimiamo profonda preoccupazione per il decreto Prezzi, che sembra non solo mantenere i massimali sostanzialmente invariati, rispetto a quelli dell’allegato I del decreto Ministero della Sviluppo economico del 6 agosto 2020, ma addirittura comprendere anche i costi di posa e dell’Iva precedentemente esclusi". Il presidente, Claudio Feltrin, lancia un nuovo grido d’allarme perché questa decisione "non solo non prende in considerazione l’evolversi di un contesto ormai insostenibile, ma addirittura peggiora persino quanto già esistente".
"Stante così la situazione dobbiamo dedurre che il Ministero della Transizione ecologica non solo sembra ignorare i consistenti aumenti dei prezzi delle materie prime e quelli spaventosi dei costi dell’energia che stanno già gravando sulla produzione e sulla tenuta di alcune filiere - aggiunge -, ma addirittura inserisce in quel massimale il costo dell’Iva e quello della posa che, per sua natura, varia in modo consistente".
Si rischia il blocco della fruizione dei Bonus edilizi
Se questo scenario sarà confermato, conclude Feltrin, "sarà l’ennesimo decreto governativo fatto con il più che condivisibile obiettivo di contrastare le frodi, ma che in realtà bloccherà l’effettiva fruizione dei bonus edilizi, con il conseguente rallentamento dell’economia del Paese, certificata anche dai rilevamenti di Confindustria, relativi al mese di gennaio. Non bastava aver già bloccato la cessione del credito?".