Il Decreto Rilancioè stato pensato, come suggerisce il nome, per rilanciare l’Italia a seguito della più pesante crisi a seguito del secondo Dopoguerra, indotta dall’emergenza Coronavirus. Ma il Super Bonus del 110% per la riqualificazione energetica non piace a tutti.
I contenuti del decreto con i supposti sostegni al comparto delle costruzioni, stanno gettando nel più ampio sconforto tutte le migliaia di PMI italiane impegnate nella produzione di serramenti, vetrazioni e schermature solari.
Perché gli operatori del settore sono preoccupati?
“L’aumento delle aliquote delle detrazioni per l’ecobonus esclusivamente rivolto a non meglio definiti interventi complessivi di riqualificazione energetica degli edifici - denuncia Unicmi, assieme ad altre realtà - è una misura non solo inutile ma, soprattutto dannosa per l’intero Paese”.
“Dall’incremento delle aliquote di detrazione sono esclusi, infatti, tutti i singoli interventi, compreso le sostituzioni di serramenti e schermature solari, ciò significa nei fatti condannare migliaia di PMI alla inattività per mesi. Mesi indispensabili per la sopravvivenza del tessuto industriale delle PMI italiane del settore”.
“L’emergenza determinata dalla pandemia Covid19 e dal conseguente lockdown produttivo determinerà in ogni caso, nel 2020, una fortissima riduzione dei fatturati delle Aziende, che non potrà essere recuperata neppure in parte nel secondo semestre dell’anno, se non entreranno in vigore immediatamente misure straordinarie in grado di indurre una ripresa della domanda, soprattutto da parte del consumatore finale, che nei prossimi mesi sarà caratterizzato da grandi difficoltà economiche del budget familiare e da una scarsissima propensione agli acquisti”.
“Il Decreto Rilancio non contiene nessuna di queste misure immediate - prosegue Unicmi -, mentre quelle contenute sono addirittura dannose”.
“La misura è infatti rivolta tipicamente a operazioni, procedure e condizioni condominiali e vincolata all’effettuazione di specifici interventi. Elementi che hanno in sè tutte le caratteristiche della non immediatezza,che in questo caso si sposano con molto tempo a disposizione (fine 2021), con i molti regolamenti attuativi da emanare, con le leggi da modificare (vedi il valore telematico delle Assemblee Condominiali), con un panorama della proprietà edilizia in Italia che conta oltre l’80% di piccoli proprietari di singoli appartamenti e, da ultimo, ma principalmente e tragicamente, fanno scopa con un'offerta irrinunciabile come il 110% di detrazione fiscale”.
“Ecco perché - spiegano gli operatori del comparto - questo provvedimento non accenderà alcuna domanda nell’immediato, ottenendo bensì l’effetto di frenare o bloccare per mesi anche la flebilissima intenzione di cambiare serramenti e schermature da parte delle famiglie italiane”.
“Solo il comparto dei serramenti e delle schermature (non l’unico penalizzato) significa un tessuto di oltre 16.000 imprese con oltre 200.000 addetti diretti, che nel 2019 hanno sviluppato un fatturato di più di 5Mld di Euro (circa il 40% attivando le Detrazioni Fiscali) e contribuito negli anni in modo determinante ad un percorso di risanamento energetico del paese possibile e praticabile, fatto di migliaia di piccoli interventi di grande qualità”.
“Tutto questo, grazie al Decreto Rilancio, rimarrà inesorabilmente congelato per mesi, ancor più drasticamente di quanto non sarebbe successo per le conseguenze della Pandemia, e finirà con il decimare più di un comparto industriale, consegnando i lavori che si concretizzeranno, forse, nella tarda seconda metà dell’anno, probabilmente ad operatori stranieri, che avranno recuperato fiato sui loro territori grazie all’assenza di un Decreto Rilancio così devastante”.