L’emergenza epocale che stiamo vivendo può davvero rappresentare l’occasione per intervenire sulla nostra economia, puntando sulla sostenibilità. Ma la stiamo cogliendo? Vediamo cosa ne pensa Legambiente, che focalizza la sua attenzione sulle misure contenute nel DL Rilancio.
“Dal Decreto - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale - arrivano primi segnali positivi per rilanciare il Paese in chiave green, ma, sia chiaro, questi interventi da soli non bastano per fare della chiave ambientale e della strategia climatica il motore del rilancio dell’Italia. Serve molto di più e soprattutto c’è bisogno di una svolta che il governo deve avere davvero il coraggio di mettere in campo subito, per fare del prossimo decreto semplificazione e della legge di bilancio lo strumento per rilanciare economia e dare gambe al green new deal.
Per quanto riguarda il provvedimento approvato dal Cdm, ben vengano ad esempio gli incentivi per bici e monopattini, l’ecobonus e il sismabonus con lo sgravio fiscale, fino al 110%, per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica e antisismici sugli immobili, dimostrando di voler investire davvero su uno dei settori tra i più importanti per il rilancio e per la transizione energetica. E poi l’attenzione per la scuola con l’aumento del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche e la regolarizzazione dei lavoratori in nero come i braccianti nei campi, dove il caporalato ha sempre dettato legge. Interventi positivi che però possono e devono essere migliorati per mettere in campo davvero una svolta nelle città. Non si sprechi, dunque, questa importante occasione”.
Le misure del Decreto Rilancio analizzate da Legambiente
In particolare per quanto riguarda ecobonus e sismabonus, a fronte di un aumento dell’incentivo fino al 110%, che non ha però paragoni al mondo, rimangono invariati gli obiettivi di efficienza, con vantaggi più per le imprese che per le famiglie, visto che i risparmi in bolletta potrebbero essere davvero modesti. Per rilanciare davvero il settore e puntare sulla chiave green, secondo Legambiente occorre mettere ordine a strumenti e politiche, premiare gli interventi davvero efficienti e escludere incentivi alle fonti fossili, anche perché il rischio è di non sfruttare le occasioni che si andranno ad aprire nell’ambito anche della nuova programmazione europea. Sul bonus mobilità, l’associazione auspica che possa essere esteso il bonus mobilità anche ai residenti nei Comuni con popolazione sotto ai 50mila abitanti e dando continuità agli investimenti nelle ciclabili per mettere in campo davvero una svolta nelle città.
Per quanto riguarda le altre misure contenute nel Decreto Rilancio, come il rinvio della plastic tax, il bonus legato al turismo e il reddito di emergenza, Legambiente è più critica: “Il rinvio della plastic tax - continua Ciafani - è davvero inspiegabile, soprattutto in un periodo storico in cui il consumo di manufatti usa e getta di plastica subirà un’impennata e quindi non servirà alcuna misura per il rilancio del settore. La nuova tassa varata con l’ultima legge di bilancio si applica solo ai prodotti usa e getta in plastica vergine e non a quelli realizzati con bioplastiche compostabili o materiali riciclati, e non penalizza il settore sanitario sui dispositivi medici e sul packaging dei prodotti farmaceutici”.
In quanto al bonus legato al turismo, secondo Legambiente sarebbe stato utile prevedere anche degli incentivi per aiutare il turismo di prossimità e i Comuni per il controllo e la gestione delle spiagge libere. Infine, per quanto riguarda il reddito d’emergenza, per l’associazione ambientalista si tratta di una misura che poteva essere pensata meglio per assicurare davvero una protezione sociale equa, dignitosa e di facile accesso alla parte più vulnerabile della popolazione, ascoltando anche le proposte lanciate più volte dal Forum Disuguaglianze e Diversità.