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Decreto Salva Casa: cosa ne pensano le imprese artigiane?

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Decreto Salva Casa: cosa ne pensano le imprese artigiane?
Ecco i contenuti dell’intervento di Confartigianato e CNA in audizione alla Commissione lavori pubblici della Camera, incentrato sul Decreto Salva Casa

Quali sono gli aspetti più positivi del Decreto Salva Casa? E quali sono invece le lacune? Confartigianato e Cna, in rappresentanza delle imprese artigiane, sono state ascoltate alla Camera a proposito del provvedimento.
Secondo le due organizzazioni, il DL Salva casa è un passo nella giusta direzione, ma evidenzia la necessità di procedere a una riforma organica del sistema edilizio e urbanistico.
A giudizio delle due organizzazioni “la creazione di un Codice unico dell’edilizia offre una soluzione sostenibile e a lungo termine”. Inoltre apprezzano che il decreto non presenti le caratteristiche del condono edilizio, ma rappresenti un’azione mirata a semplificare e chiarire le procedure amministrative relative alla legittimazione degli immobili. “Si tratta di una distinzione cruciale - affermano Confartigianato e Cna - poiché evita di scivolare nelle problematiche associate ai condoni edilizi, come la sanatoria indiscriminata di abusi, e si concentra invece su una gestione più ordinata e trasparente delle lievi irregolarità edilizie. Questo equilibrio tra semplificazione amministrativa e rispetto delle normative edilizie esistenti rappresenta un passo importante verso una gestione più efficiente e corretta del patrimonio immobiliare”.

Il Decreto Salva Casa raggiungerà i suoi obiettivi?

Il decreto punta a eliminare le ambiguità giuridiche che spesso ostacolano le compravendite e le ristrutturazioni. Tuttavia sarà fondamentale monitorare attentamente l’attuazione delle misure per garantire che producano gli effetti desiderati nel rilancio del mercato immobiliare e nella valorizzazione del patrimonio edilizio. Inoltre il provvedimento non riuscirà a raggiungere gli obiettivi senza il contestuale riordino del sistema degli incentivi per sostenere gli interventi di ristrutturazione.
Più nel dettaglio, le due organizzazioni esprimono un giudizio positivo sul superamento della doppia conformità nei casi di lievi difformità edilizie e sull’ampliamento delle tipologie di interventi per i quali non è richiesto alcun titolo abilitativo, come manutenzione ordinaria, installazione di pompe di calore con potenza inferiore a 12 kW, rimozione di barriere architettoniche e installazione di vetrate panoramiche amovibili (VEPA) su logge e balconi.


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