Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Vito Crimi, ha incontrato la Conferenza delle Regioni in merito a un tema particolarmente caldo: il Decreto Sisma. Vediamo cos’è emerso dal confronto.
"I presidenti delle Regioni erano abbastanza soddisfatti dei contenuti del decreto, volevano qualcosa di più, ma il decreto in quanto tale è limitato alle norme necessarie e urgenti, che hanno necessità di immediata applicazione. Successivamente nella fase di conversione il Parlamento inserirà le norme necessarie e saranno condivise con le regioni". Così il sottosegretario Crimi.
Il rappresentante del Governo assicura: "Sarà un percorso partecipato nella fase emendativa. Ci sono norme di semplificazione che sono state condivise con soddisfazione, non ci sono state critiche da parte delle Regioni, semplicemente - osserva Crimi - c'è stata la richiesta di ulteriori elementi di semplificazioni che ho accolto con piacere perché erano già nelle nostre previsioni".
"L'incontro è stato utile, ringrazio il presidente Bonaccini per averlo convocato in tempi rapidissimi, resta ancora la richiesta di accelerare le procedure per la ricostruzione privata e per gli strumenti per il personale - ha detto il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, a margine dell'incontro -. Il sottosegretario si impegna, nella conversione del decreto, a recepire il tutto e rimanda alla fase successiva il risultato. Le prime cose che ci sono, sono positive. Sulla ricostruzione pubblica, sulla gestione delle macerie, cose che aiutano da subito. Avremmo preferito molto di piu' che aiutassero da subito, vedremo con la fase successiva".
"Esprimo soddisfazione per le misure annunciate dal governo, che recepiscono anche quelle che le regioni colpite dal sisma hanno introdotto. Consente di affrontare questa fase con rinnovato slancio: tutte le misure che riguardano la semplificazione dei cantieri e degli appalti, soprattutto delle gare affidate ai privati che vengono eliminate, le cosiddette 'garette', consentiranno agli uffici di poter velocizzare migliaia di pratiche e dare un nuovo impulso a questa ricostruzione - Così Marco Marsilio, presidente della regione Abruzzo -. Naturalmente c'è ancora tanto da inserire, lo abbiamo fatto presente al governo. Lavoreremo perchè il decreto possa essere il più completo e definitivo possibile".
Le richieste della Regione Lazio
"In sede di conferenza delle Regioni, durante il dibattito dedicato al Decreto e alla ricostruzione delle aree colpite dai terremoti, il Lazio ha sottolineato - con una nota Claudio Di Berardino, assessore alle Politiche per la ricostruzione della Regione Lazio - la necessità di rimettere al centro dei rapporti tra Stato e regioni l'elemento dell'intesa per l'approvazione delle ordinanze commissariali. È grazie al ripristino dell'intesa eliminata con decreto Genova che si può procedere coerentemente e speditamente nell'opera di ricostruzione. Il Lazio, fin dal primo momento si è posto come istituzione vicina ai Comuni, alle associazioni e ai cittadini, da una parte in grado di recepire le istanze e di mettere a sistema azioni e interventi e dall'altra di proporre al Governo strategie e soluzioni sulla base del rapporto diretto coi territori, in cui il nostro Ufficio speciale per la ricostruzione è sempre stato in prima linea.
“Lo strappo istituzionale che si è verificato tra Regioni e Governo va a discapito dei territori e dei cittadini. Inoltre, tra gli emendamenti al decreto, crediamo sia fondamentale inserire da subito ulteriori norme per la semplificazione per la ricostruzione sia pubblica che privata. Non ultimo, per aiutare ulteriormente i residenti dell'area del cratere del Lazio e del Centro-Italia, chiediamo la restituzione della cosiddetta 'busta paga pesante',con le stesse modalità introdotte con il post sisma dell'Aquila (10 anni). Quanto ai Comuni, chiediamo tra l'altro che possano godere della sospensione dei mutui a carico degli Enti fino al 2025 e degli interessi sull'anticipazione di tesoreria relativa ai tributi comunali".