Nella seduta del 1 aprile 2008 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, riportando, così, al centro dell’attenzione pubblica tale problema.
Alla luce del numero di morti sul lavoro e della spinta impressa dal Capo dello Stato nella promozione di una cultura della sicurezza sul lavoro, il Governo ha inserito il tema della salute e sicurezza tra le assolute priorità.
I passaggi intermedi che hanno, infine, portato all’approvazione di tale decreto, possono essere così individuati:
- La predisposizione di un primo “pacchetto” di interventi con la legge 248/2006 (art. 36 bis), meglio nota come Decreto Bersani, su “Misure urgenti per il contrasto del lavoro nero e per la promozione dei luoghi di lavoro”, che prevedeva la sospensione dei cantieri in caso di impiego di lavoratori trovati a nero, l’introduzione della tessera di riconoscimento, l’obbligo di comunicazione di assunzione il giorno antecedente, l’inasprimento delle sanzioni per omessa iscrizione nei libri obbligatori, la reintroduzione dell’indennità di trasferta;
- Le misure introdotte dalla legge 296/2006, legge Finanziaria 2007 in tema di salute e sicurezza, che prevedevano una nuova immissione di personale ispettivo, una estensione a tutti i settori del DURC (Documento Unico di regolarità Contributiva), la quintuplicazione delle sanzioni amministrative, misure volte a favorire l’emersione spontanea e la stabilizzazione delle collaborazioni a progetto in lavoro subordinato, la comunicazione di assunzione obbligatoria informatizzata;
- La legge 123 del 3 Agosto 2007 su “Misure in tema di tutela e sicurezza e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”. Con tale legge si è intrapresa un’opera di integrale riforma in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La legge prevede non solo una operazione di riorganizzazione della normativa vigente, ma anche la rivisitazione della materia stessa attraverso l’armonizzazione di tutte le leggi in vigore, in una logica unitaria e nel pieno rispetto di quanto previsto dall’art. 117 della Costituzione, il cui terzo comma attribuisce alla competenza ripartita di Stato e Regioni la materia della “tutela e sicurezza del lavoro”. Inoltre, recependo anche la sollecitazione del rapporto intermedio della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla salute e sicurezza sul lavoro, la medesima legge affronta alcuni dei problemi di maggiore urgenza in materia, attraverso l’introduzione immediata di misure di contrasto del fenomeno infortunistico.
- Decreto Legislativo del 6 marzo 2008 – atto n. 233: attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- l’attivazione di tavoli di lavoro tra amministrazioni e parti sociali per trovare soluzioni condivise sui temi in discussione.
Entrando un poco più nel dettaglio, il Testo Unico avrà come obiettivi principali:
- La costruzione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che tenga conto della esperienza o delle competenze e conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, acquisite attraverso percorsi formativi mirati;
- La formazione come strumento essenziale di prevenzione e tutela;
- La diversificazione delle normative in relazione alla specificità dei rischi nei settori di riferimento;
- La promozione delle “Buone Prassi”, intese come soluzioni sperimentate per prevenire o ridurre i rischi per i lavoratori, fondate sulla valutazione del rischio specifico e consistenti nella concreta applicazione di misure preventive contro i rischi di volta in volta considerati;
- La Responsabilità Sociale delle Imprese, per cui una impresa può dirsi socialmente responsabile quando adotta una strategia di gestione della propria attività che coniuga la ricerca del profitto con i principi sociali ed ambientali di un determinato momento storico;
- l’adozione di Codici Etici.
Fonte: Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale