E' cambiato il mercato, deve anche l'impresa

Lavori pubblici di Marco Zibetti
A TECHNODOMUS un convegno dedicato agli imprenditori artigiani

Il calo generalizzato dei fatturati generato dalla crisi ha investito anche le piccole e medie imprese del settore del legno e a TECHNODOMUS, salone dell’industria del legno per l’edilizia e il mobile la cui seconda edizione si concluderà domani a Rimini Fiera, oggi s’è ragionato intorno a quali punti di riferimento riorganizzare le imprese.

Il convegno, dal titolo Investire, lavorare, guadagnare: la redditività nell’azienda artigiana ha proposto i punti di vista dell’imprenditore, dell’azienda fornitrice di impianti e del marketing. L’appuntamento è stato promosso dalla rivista IDS-L’Industria del Serramento.

“Sono ormai tramontati i tempi – ha detto Samuele Broglio, presidente di Mestiere Legno di Confartigianato – nei quali era fondamentale produrre la massima quantità di serramenti per alimentare il fatturato dell’azienda e si era sottoposti ad una alta pressione della domanda. Oggi l’impresa è alle prese con una domanda ridotta, più selezionata e qualitativa, quindi è necessario dimensionare la propria capacità produttiva con maggiore attenzione. All’imprenditore è chiesto di uscire da una mentalità esclusivamente rivolta al reparto di produzione per riflettere più globalmente sul futuro. L’obiettivo, prima della produttività, diventa ora quello della redditività. Un’azienda può essere più redditizia anche con una produzione più bassa. Ne consegue l’attenzione al dimensionamento della propria tecnologia, serve la macchina adeguata alla produzione, non sovradimensionata. Investimenti sbagliati in questo senso possono affossare l’impresa. Oggi più di ieri l’artigiano è legato all’utile, l’impresa deve produrre utili, non tante finestre”.

Giancarlo Bonzi, business manager di Cefla Finishing Group ha portato all’attenzione del pubblico alcuni casi nei quali proprio in coerenza con questi principi è stato possibile riorganizzare la produzione di piccole imprese.

“In Italia – ha detto Bonzi – operano circa 3000 imprese nel mondo dei serramenti, concentrate prevalentemente in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Il 70% di queste non supera i 2,6 milioni di fatturato annuo e mediamente vi lavorano 6-7 addetti. Oggi ci troviamo di fronte ad una domanda che cambia, rallentano gli ordinativi dalla grande edilizia e crescono quelli relativi alle ristrutturazioni. Ciò significa minore standardizzazione, affrontare stili e design vari, una qualità superiore e le verniciature – che conferiscono qualità al prodotto - si modificano con frequenza. Molte imprese, per ottimizzare il lavoro portano al loro interno la fase di verniciatura, oggi caratterizzata da una tecnologia altamente flessibile e ingombri ridotti. Oppure aggiungono fasi di lavorazione in coda alla linea di produzione, proprio per aderire con più precisione alla varietà della domanda”.

Infine Graziano Caimmi di Gsa Consulting ha trasmesso agli artigiani alcune indicazioni per leggere al meglio il posizionamento dell’azienda prima di attivarsi con strategie produttive.

Info:  Convegni


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