E’ ora che le Amministrazioni ascoltino di più gli architetti

Lavori pubblici di Marco Zibetti
Il commento della presidente dell’Ordine varesino sull’iniziativa della facoltà di architettura di Mendrisio

«I progetti che verranno ideati dagli studenti dell’Accademia costituiscono sicuramente un primo, importante passo verso il nostro obiettivo primario, far conoscere anche ai non addetti ai lavori l’importanza dell’opera degli architetti nel vivere quotidiano»

E’ il primo commento di Laura Gianetti, presidente dell’Ordine professionale varesino, dopo che ieri, a Villa Panza, l’Accademia di Architettura di Mendrisio ha illustrato il progetto del corso di laurea di 110 studenti che riguarda proprio le possibili trasformazioni urbanistiche nella città.

Un laboratorio di idee – che nasce anche con il contributo e l’appoggio dell’Ordine degli architetti di Varese - che sarà accompagnato da un ciclo di sei conferenze durante le quali i docenti dell’Ateneo ticinese presenteranno le linee guida dell’analisi dei diversi comparti della città.
Quello degli studenti di Mendrisio è un’esercitazione che accompagnerà il loro percorso verso il diploma finale. Ma è un utile strumento – gli elaborati saranno tutti donati alla città di Varese – per “combattere” la povertà delle città moderne.

Una povertà – osserva ancora Gianetti - che «non si maschera con l’arredo urbano, l’arredo urbano non fa città: è la gestione dello spazio che fa urbanità. Questi temi devono essere affrontati con i cittadini, con le Amministrazioni».
«In genere noi architetti siamo poco ascoltati dalle Amministrazioni locali. Forse è giunta l’ora di una svolta nel ruolo dell’architetto anche e soprattutto in fase di pianificazione e progettazione del territorio in cui viviamo».

Sulla scelta del percorso didattico che investe alcune aree della città e non altre, Gianetti è altrettanto esplicita. «Le stazioni ferroviarie - prosegue la presidente dell’Ordine degli architetti varesini - piazza Repubblica, il lago di Varese e le zone circostanti, Sacro Monte e Campo dei Fiori, la Valle Olona, lo Stadio e il Palazzetto dello sport sono alcune delle aree d'intervento sulle quali dovranno lavorare gli studenti di oltre confine. Altre potevano far parte della progettazione ma era logico dover fare una scelta».


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