Un nuovo Consiglio direttivo e la riconferma del presidente, Giangiacomo Cavenaghi. Questo il risultato dell’assemblea convocata dall’associazione “EcoMuseo del territorio dei Laghi Prealpini” la onlus che ha voluto in questo modo dare nuovo impulso ad un progetto nato nel 2002 e che vanta già una serie non indifferente di studi, tesi di laurea e documenti che si vanno ad aggiungere ad una biblioteca in continua crescita.
Il nuovo Consiglio è composto da Matteo Sacchetti (segretario generale dell’Ordine Architetti di Varese) Emanuele Brazzelli (tesoriere dello stesso Ordine), Giancarlo Di Ronco (presidente della Pro Loco Varese e amministratore di Varese Europea), dall’architetto Paolo Albrigo, da Sandro Pignataro, direttore dell’orchestra Camerata dei Laghi, da Sergio Vanini, sindaco di Brinzio, ed infine da Arturo Bortoluzzi e dal sindaco di Varese, Attilio Fontana, rispettivamente direttore e presidente di Varese Europea.
Tra gli obiettivi dell’EcoMuseo dei Laghi, che si ispira ai programmi Interreg, la gestione, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico-culturale. Nella nostra provincia rappresenta la più vecchia organizzazione di questo genere, e prende le mosse dal concetto di museo diffuso in Francia dove l’ecomuseo è una realtà consolidata e riconosciuta che include, in aree territorialmente ben delineate, bellezze paesaggistiche e beni architettonici e che si snoda su percorsi ideali. Lo scopo di questo museo en plein air è di far conoscere, risanare e recuperare gli aspetti ambientali e storico culturali del territorio; di riqualificare, se necessario, zone molto ampie, inserendole in percorsi che siano occasione di visita e di conoscenza della nostra provincia e delle sue radici.
Nell’ambito del progetto di “museo diffuso”, inoltre, un altro importante aspetto deriva dal fatto che, grazie all’attività di ricerca, catalogazione e studio del territorio, si riscopre tutto quel patrimonio, architettonico e non, di aree dismesse, ecosistemi, gioielli ambientali, insediamenti storici ed edifici dell’archeologia industriale, che rischia di andare in decadenza o di essere definitivamente perso.
Il prossimo obiettivo da conseguire, per l’Associazione, è il riconoscimento da parte di Regione Lombardia dell’EcoMuseo dei Laghi Prealpini, con tutte le positive ricadute in termini economici e di sviluppo che questo comporterebbe, entro giugno del prossimo anno.