Edificio 4.0: ecco quanto si risparmierebbe

Edilizia di Marco Zibetti
L’intervento del Ministro delle Infrastrutture Toninelli al convegno “Edificio 4.0: Costruire digitale per un'Italia più sociale, più sicura”, organizzato da Federcostruzioni

Senza un'edilizia di qualità e senza buone opere pubbliche, il Paese non va avanti. Oserei dire che è come un corpo senza scheletro”. A dirlo è il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in un messaggio inviato ai partecipanti del convegno “Edificio 4.0: Costruire digitale per un'Italia più sociale, più sicura”.

L’evento è stato  organizzato da Federcostruzioni, la federazione di Confindustria che riunisce le categorie produttive più significative del mercato edile e infrastrutturale, per presentare un Manifesto, in cui attraverso 10 proposte operative, si evidenzia come oggi le nuove tecnologie e la digitalizzazione rappresentino una reale opportunità per il settore delle costruzione dell’edilizia, assicurando abitazioni più sicure e sostenibili, costi contenuti per i cittadini e la PA e una migliore  e più trasparente organizzazione.

E’ tempo di un nuovo paradigma per favorire la rigenerazione urbana e una riqualificazione immobiliare del Paese. Perché se nell’industria è già stato avviato un importante processo di trasformazione, anche la filiera delle costruzioni deve guardare al futuro. Edifici intelligenti integrati in un Quartiere intelligente rappresentano quindi un primo passo verso la città elettrica intesa come un insieme di “sistemi intelligenti” che agiscono e interagiscono in maniera preventiva.

Secondo i dati elaborati dal Boston Consulting Group, l’Edificio 4.0 consentirà risparmi che possano variare dal 13 al 21% nelle fasi di progettazione e costruzione, e dal 10 al 17% nella fase della gestione del patrimonio.

“Ed è per questo - si legge ancora nella nota del Ministro Toninelli - che il mio ministero è impegnato a introdurre importanti correttivi al Codice degli Appalti. Occorre snellire il fronte amministrativo, penso soprattutto al Cipe. Ci sono opere che non riescono a partire, che sono ferme, in ritardo o incompiute a causa delle lentezze burocratiche”.

Il settore dell’edilizia, come sottolineato dallo stesso Ministro, è ancora in crisi. “Dal suo inizio, nel 2008, il comparto pesava per l’11% del Pil, oggi siamo intorno all’8%. I posti di lavoro, tra dipendenti e indipendenti, sfioravano i 2 milioni e adesso sono meno di 1 milione e mezzo”.

Per il rilancio del settore, il Ministro Toninelli spiega che intende puntare sul rafforzamento degli investimenti pubblici in seno alla domanda aggregata e sulle piccole opere diffuse sul territorio, “quelle che aiutano davvero la crescita”.

E aggiunge: “Le ristrutturazioni stanno allargando il loro spazio nel mercato edilizio. La mia forza politica ha sempre chiesto la stabilizzazione della leva delle detrazioni fiscali per le riqualificazioni. E posso anticipare che il mio ministero sta lavorando a innovazioni importanti anche sul fronte del sismabonus”.

Stop al consumo di suolo. Sì alla gestione sostenibile del suolo occupato e alla rigenerazione urbana. Questa è la sfida di innovazione che attende il Mit per aiutare il settore a ripartire. “Con la consapevolezza che attraverso la costruzione digitale sia possibile migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

Tra gli strumenti strategici individuati dal Ministro Toninelli per far fare un salto di qualità agli appalti pubblici, c’è il BIM, il Building information modelling che nelle fasi di progettazione e costruzione, può prevenire in modo sostanziale gli errori di progettazione e costruzione, con un risparmio annuale dei costi di realizzazione delle opere anche fino a 32,2 miliardi di euro.

“Ecco perché - conclude il Ministro - lavorerò duramente alla diffusione della digitalizzazione nel settore delle costruzioni. E le proposte di Federcostruzioni in tal senso sono da tenere in debita considerazione”.


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