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Edilizia: com’è cominciato il 2023? Uno sguardo sul settore

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Edilizia: com’è cominciato il 2023? Uno sguardo sul settore
Ecco i risultati dello studio elaborato da Confartigianato Edilizia in collaborazione con gli Osservatori MPI regionali di Emilia-Romagna e Lombardia

Come sta andando il settore edile? E che cosa ci dobbiamo aspettare per i prossimi mesi, osservando il contesto generale? Troviamo le risposte nel report preparato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Edilizia.

Lo studio, elaborato in collaborazione con gli Osservatori MPI di Confartigianato Emilia Romagna e Confartigianato Lombardia, evidenzia un andamento positivo dell’attività dell’edilizia nella prima parte dell’anno. A febbraio 2023 la produzione delle costruzioni sale dell’1,5% rispetto a gennaio e nel trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 segna un aumento del 2,3% rispetto al trimestre precedente, a fronte, nello stesso arco temporale, di una produzione manifattura più debole (+0,3%).

Nel confronto europeo l’Italia segna un ritmo di crescita tendenziale della produzione nel primo bimestre del 2023 del +2,4%, circa il doppio del +1,3% della media dell’Unione europea a 27.

Un segnale positivo arriva anche dal mercato del lavoro: le ultime previsioni di Unioncamere-Excelsior indicano che le previsioni di assunzioni nel trimestre maggio-luglio 2023 crescono del 25,8% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente.

I segnali di debolezza

L’aumento dei tassi da parte della BCE, l’ultimo di 25 punti base deciso una settimana fa, sta alzando il costo del credito. A marzo 2023 il tasso sui nuovi prestiti alle imprese fino a 250 mila euro è salito al 4,90%, con una crescita di 275 punti base in un anno, mentre il tasso sui prestiti per acquisto di abitazioni è salito al 4%, con un aumento di 234 punti base in un anno. Il rialzo dei tassi frena la domanda di credito, che a marzo decelera, segnando un +2,7% (era +3,4% a febbraio e +4,8% un anno prima). In rallentamento anche le compravendite di immobili residenziali, che nella seconda metà del 2022 hanno intrapreso un sentiero di decrescita. Anche i prezzi del compravendite segnano una significativa decelerazione. Secondo le inchieste congiunturali di Banca d’Italia, le condizioni del mercato immobiliare si sarebbero indebolite anche nei primi mesi del 2023.

Il tono positivo della domanda di lavoro potrebbe essere indebolito della carenza di personale: a maggio 2023 la difficoltà di reperimento di lavoratori nelle costruzioni è del 59,0%, quasi 13 punti superiore al 46,1% della media.

Pesano i ritardi del PNRR. Nel settore delle costruzioni si addensa la maggiore crescita di valore aggiunto generata dagli interventi del Piano, con 2,4 punti percentuali su 11 punti complessivi. Di conseguenza, il comparto sconta un maggiore impatto del ritardo nell’attuazione, da cui sta derivando un marcato depotenziamento degli effetti sulla crescita: quest’anno gli interventi del Piano genereranno 1 punto di maggiore crescita del PIL, a fronte dell’1,5 previsto ad aprile 2022 e dell’1,9 previsto nel 2021.

 

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