Edilizia: le imprese artigiane sono quasi il 70%. I dati

di Marco Zibetti
Il futuro dell’edilizia tra sfide e opportunità: ecco come affrontare i cambiamenti del mercato e sfruttare al meglio le nuove dinamiche del settore

L’edilizia italiana sta vivendo un momento di transizione cruciale. Se il 2024 segna un periodo di crescita e dinamicità, il 2025 potrebbe portare a una contrazione degli investimenti. Le imprese si trovano a fronteggiare nuove sfide: dalla carenza di personale qualificato all’adeguamento alle normative europee sulla sostenibilità. In questo scenario, diventa fondamentale comprendere le tendenze del mercato e le prospettive future per affrontare al meglio le trasformazioni in atto.
Queste dinamiche sono al centro del report "2025, le prospettive per l’edilizia", presentato il 23 gennaio 2025 durante un webinar organizzato da ANAEPA-Confartigianato Edilizia e l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese. Dopo l’intervento di Stefano Crestini, Presidente ANAEPA, che ha illustrato la campagna "Noi che veniamo da lontano", Enrico Quintavalle e Silvia Cellini hanno analizzato il report, con le conclusioni affidate a Daniela Scaccia, Segretario Nazionale ANAEPA.

Edilizia: uno sguardo sul 2024 e sul 2025

Il 2024 si distingue per una forte spinta del settore, sostenuta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che incentiva gli investimenti nei fabbricati non residenziali e nelle infrastrutture. Si osserva un incremento della produzione e dell’occupazione, con una crescita significativa rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il comparto continua a soffrire per la difficoltà nel reperire personale qualificato, aggravata dalla crisi demografica.
Le previsioni per il 2025 indicano una contrazione degli investimenti nel settore delle costruzioni. La riduzione delle detrazioni fiscali per l’edilizia potrebbe ostacolare il ritmo delle ristrutturazioni, rendendo più complesso il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione energetica imposti dalla direttiva europea sugli edifici green.

L’evoluzione dell’edilizia: numeri e tendenze

Secondo il report, in Italia operano 538mila imprese edili, di cui 373mila artigiane (69,3% del totale). Il settore impiega 1,6 milioni di addetti, con quasi la metà (48,4%) nell’artigianato.
Interessante il contributo degli stranieri, che rappresentano il 25,4% delle imprese artigiane e il 22,7% dei dipendenti del settore. L’occupazione nel comparto cresce del 4,8% nel 2024 rispetto al 2023, superando la media dell’economia (+1,8%) e quella dell’UE (+1,0%). L’Italia fa meglio della Francia (+4,2%), mentre la Germania registra una flessione (-6,1%).
A livello regionale, l’occupazione edile cresce del 9,2% nel Mezzogiorno, con picchi in Sicilia (+15,2%) e Campania (+12,4%). Il Veneto segna un +10,5%, seguito dal Piemonte (+8,2%), Toscana (+8,0%) e Puglia (+6,7%).

Conclusioni

Il settore edilizio si trova davanti a un bivio: le opportunità offerte dal PNRR e dalla digitalizzazione si scontrano con le difficoltà di reperire manodopera e le nuove normative europee. Le imprese dovranno adattarsi a un mercato in continua evoluzione, puntando su formazione, innovazione e sostenibilità per mantenere la competitività e affrontare con successo il futuro dell’edilizia.


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