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Edilizia: quanto può contribuire alla ripresa dell’economia?

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Edilizia: quanto può contribuire alla ripresa dell’economia?
Se n’è parlato durante il XXI Convegno nazionale di Ance Giovani che ha focalizzato la sua attenzione sul ruolo dell’edilizia nel Pnrr e per la ripresa

Nei prossimi mesi in Italia ci si aspetta una ripresa importante. Quale ruolo avrà il nostro settore, l’edilizia, in questa ripartenza? Ci aiuta a rispondere Regina De Albertis, presidente di Ance Giovani, intervenuta in apertura dei lavori del XXI Convegno nazionale dell’Associazione, cui hanno partecipato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala e importanti esponenti dei principali partiti politici, sindaci, rappresentanti delle maggiori stazioni appaltanti italiane, economisti e imprenditori.

"Numerosi studi dimostrano l'impatto positivo degli investimenti in costruzioni sul Prodotto interno lordo di un Paese: ogni euro speso in infrastrutture si trasforma in 3,5 euro di Pil nel medio periodo", ha dichiarato De Albertis.

Al centro dell’evento la grande sfida dell’attuazione del Recovery plan, con cui il Paese si sta giocando una carta decisiva, sia per lo sviluppo infrastrutturale che per la rinascita urbana, essenziali per la crescita economica e il benessere sociale. L'edilizia  d'altronde è da sempre il comparto che spinge maggiormente l'economia di un Paese, perché genera domanda interna sull'80% degli altri settori economici.

Nel Pnrr un’inversione di tendenza

“Il Pnrr finalmente segna un'inversione di tendenza. Su 222 miliardi di investimenti previsti dal piano, quasi la metà sono di interesse per il settore. E’ senza dubbio un ottimo punto di partenza, ha aggiunto De Albertis, ma, come noi imprenditori sappiamo bene, un'idea non ha valore finchè non è messa in pratica". Poi l’accento sulle scuole: “ci sono voluti sei anni per mettere a terra la prima scuola innovativa prevista dalla legge sulla buona scuola del 2015. Mi chiedo se con questi tempi riusciremo mai ad offrire veramente scuole innovative ai nostri figli".