Il patrimonio italiano di edilizia scolastica necessita di una profonda riqualificazione. Il problema è noto da anni, ma a che punto siamo con questo processo? Troviamo la risposta grazie al 23° rapporto Ecosistema Scuola.
Questa edizione dell’indagine annuale di Legambiente cade in un momento in cui si sta affermando un riconoscimento ancora maggiore di quanto l’edilizia scolastica sia dirimente, non solo sul fronte della qualità della vita scolastica e degli apprendimenti, ma anche su quello del recupero della vulnerabilità sociale e delle urgenti risposte infrastrutturali che occorre dare per affrontare il crescente fenomeno della povertà educativa. Lo stesso decreto Caivano sottolinea l’importanza di palestre e scuole aperte oltre l’orario scolastico, per gettare le basi per 'accogliere' la vasta gamma di problematiche che ormai riguardano in maniera trasversale le nuove generazioni, a partire dal superamento della solitudine personale e famigliare. Questo cambio di passo è auspicato anche nella strategia del PNRR, che prevede di colmare i divari tra il nostro e gli altri paesi europei, in particolare su accesso agli asili nido e dispersione scolastica.
Ma in Italia, nonostante vi siano casi virtuosi, le scuole continuano ad essere in ritardo cronico su riqualificazione edilizia e servizi scolastici. Persistono i divari tra le diverse aree del Paese, costanti negli anni, e a pesare è anche una transizione ecologica che, in questo settore, è troppo lenta e timida. Gli stessi fondi del PNRR stanno incidendo poco, con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale di progetto.
I dati di Ecosistema Scuola
I ritardi maggiori si registrano ancora volta nel Mezzogiorno, ma preoccupa anche la situazione del Centro Italia colpito dal sisma del 2016, dove l’obiettivo messa in sicurezza delle scuole è ancora lontano. Gli edifici scolastici del Sud, insieme a quelli delle Isole e del Centro, hanno mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due, a fronte delle scuole del Nord, che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi. In Sicilia e Calabria ben una scuola su tre ha necessità di interventi urgenti di manutenzione; inoltre, nelle città capoluogo, negli ultimi 5 anni non è stato costruito nessun nuovo edificio scolastico. L’unica priorità del Governo in queste due regioni è il Ponte sullo Stretto di Messina, a discapito dello stato di salute delle scuole e della mobilità sostenibile, due priorità sui cui sarebbe urgente lavorare. Non va dimenticato poi che in Sicilia e Calabria, dove tutti i capoluoghi di provincia (con la sola eccezione di Caltanissetta) sono in area sismica 1 e 2, mediamente, nel 65% dei casi non è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica. Sul fronte messa in sicurezza, altro osservato speciale è il Centro Italia colpito dal sisma 2016, dove negli ultimi 5 anni, denuncia Legambiente, gli edifici in cui sono stati realizzati interventi di adeguamento sismico sono solo il 3,4%.
Il report Ecosistema Scuola restituisce la fotografia sullo stato di salute di 6.343 edifici scolastici, di competenza di 93 Comuni capoluogo di provincia (sui 110 esistenti, pari quindi all’85%), frequentati da oltre 1,2 milioni di studenti.