Sta per partire un Piano straordinario per le verifiche dei solai e dei controsoffitti degli edifici pubblici adibiti a uso scolastico e per eventuali interventi urgenti sulle situazioni di criticità che emergeranno dalle indagini. Il bando prevede uno stanziamento di 65,9 milioni di euro. Quali scuole ne usufruiranno? Andiamo a scoprirlo.
Le graduatorie pubblicate sul sito del Ministero dell’Istruzione ci dicono che verranno finanziate 5.560 verifiche: 1.265 su edifici di Province e Città metropolitane e 4.295 su strutture scolastiche comunali.
Le parole della Vice Ministra Ascani
“A ottobre scorso - dichiara la Vice Ministra all’Istruzione, Anna Ascani - abbiamo stanziato 65,9 milioni di euro per il Piano straordinario di prevenzione dei crolli di solai e controsoffitti nelle scuole, oggi pubblichiamo le graduatorie degli enti locali che hanno aderito all'avviso pubblico e potranno beneficiare di queste risorse. E intervenire, quindi, rapidamente per assicurare ai nostri studenti il diritto di formarsi e crescere in ambienti sicuri”.
“Purtroppo sappiamo bene che una delle maggiori ragioni di insicurezza delle nostre scuole è il crollo di intonaco dai soffitti: proprio nei giorni scorsi si sono verificati dei casi in due istituti. Ed è per questo che siamo impegnati giorno dopo giorno per fare concretamente dell'edilizia scolastica una delle nostre priorità”.
Quali sono le Regioni maggiormente interessate?
Le Regioni con il maggior numero di interventi, che saranno finanziati a seguito di un avviso pubblico nazionale, sono la Campania (943), la Lombardia (568) e la Puglia (531). Lo stanziamento complessivo prevede 40 milioni, che saranno utilizzati per le verifiche sui solai e 25,9 milioni che serviranno a eseguire i lavori più urgenti. Obiettivi: verificare lo stato degli edifici scolastici, prevenire fenomeni di crollo di solai e controsoffitti e intervenire poi tempestivamente sulle criticità rilevate per garantire la sicurezza delle scuole.
Come sono stati selezionati gli interventi?
Gli interventi candidati sono stati selezionati sulla base di precisi criteri: vetustà degli immobili, con particolare riferimento agli edifici costruiti prima del 1970; presenza all’interno di una zona sismica; popolazione scolastica coinvolta; assenza di finanziamento negli ultimi 5 anni per interventi strutturali o per indagini diagnostiche; eventuale quota di cofinanziamento.