“Il rispetto dei requisiti acustici passivi nelle costruzioni leggere”: è questa l’estrema sintesi del denso contributo dell’azienda di San Felice al convegno organizzato da CRE. Un intervento focalizzato su un tema assai attuale in agenda per il 9 novembre e firmato dall’ingegnere Michele Chiarato, uomo di punta nell’ambito della tutela dall’inquinamento causato da rumori e vibrazioni nonché responsabile della divisione dBred di Edilteco.
“Vuoi per valutazioni di stampo economico, vuoi per motivi sismici o prestazionali, negli ultimi anni le strutture leggere si stanno diffondendo a macchia d’olio. Si tratta di soluzioni eterogenee che però presentano una caratteristica in comune: la ridotta massa per unità di superficie. In evidente fase di affermazione, le tecniche costruttive che privilegiano l’uso di partizioni verticali e orizzontali necessitano di un’ampia gamma di prodotti isolanti a lastre e pannelli. A tal proposito – puntualizza l’ingegnere Chiarato - l’acustica edilizia, materia che attinge a piene mani dallo sviluppo sperimentale, lamenta un’endemica penuria di strumenti normativi di calcolo previsionale. Le soluzioni costruttive in questione pagano infatti pegno ad uno storico esiguo da cui ancora non sembra possibile ricavare formule affidabili di previsione. Da lungo tempo avvezzi alle strutture in legno e pur senza un riscontro normativo a livello europeo, alcuni stati si sono dotati di regole specifiche. O, meglio ancora, forti della volontà di consolidare il rispetto dei requisiti acustici previsti dalla legge, hanno optato per soluzioni con stratigrafie standard”.
A detta dello stesso Chiarato, nel caso di strutture leggere, l’approccio sperimentale - approccio che si traduce nella verifica in cantiere o in laboratorio delle prestazioni di un campione contemplate dal progetto – sembra di fatto preferibile a qualsiasi altra opzione. “Le prove di collaudo consentono di “sdoganare” l’applicazione prima della conclusione dei lavori. Cosicchè, nell’eventualità in cui i valori non dovessero rispettare i limiti di legge, risulterà comunque agevole apportare le dovute modifiche. E’ questo il modo migliore per acquisire una conoscenza approfondita di qualsivoglia soluzione”.
Ad oggi la richiesta di un maggiore comfort acustico è sempre più pressante. L’esposizione al rumore infatti non solo limita la capacità di concentrazione dell’individuo ma spesso ne compromette la salute psico- fisica. “Proteggere l’edificio da un livello eccessivo di pressione sonora – sottolinea l’ingegnere - equivale anche ad aumentarne la competitività sul mercato. E questo nonostante una normativa lacunosa il cui punto di riferimento resta il dpcm 5/12/97, un decreto ormai vecchio e fiaccato da evidenti incongruenze. E che rischia di rendere aleatorie le opportunità offerte da un mercato in continua crescita”. Nonostante nel 2010 l'applicazione del dpcm del 5/12/1997 abbia subito alcune modifiche, nel nostro paese la legislatura relativa ai requisiti acustici passivi degli edifici stenta a tenere il passo con le esigenze del vivere odierno. La speranza è che la certificazione in materia, contemplata dalla norma UNI 11367, si tramuti al più presto in un testo di legge in grado di tutelare tanto gli acquirenti quanto i costruttori e i progettisti. E’ indispensabile che anche in Italia il legislatore intervenga a muso duro sul disordine attuale. Snobbare i requisiti acustici passivi (tempo di riverberazione, potere fonoisolante apparente, isolamento acustico standardizzato di facciata, isolamento al calpestio, isolamento dal rumore prodotto dagli impianti) rischia tra l’altro di tradursi in un notevole deprezzamento del valore delle costruzioni.
Leader internazionale nella produzione di malte leggere termoisolanti nonchè fedele partner CRE, Edilteco dieci anni fa è scesa in campo con lo scopo di difendere il menage quotidiano dalle insidie dell’inquinamento acustico. Un obiettivo ambizioso perseguito con strenuo impegno e raggiunto grazie a dBred, divisione made in Edilteco i cui sistemi costruttivi, certificati in laboratorio e sviluppati in tandem con partner di calibro internazionale, vantano materie prime di elevato pregio (in primis Polietilene reticolato e gomma SBR) e una messa in posa semplice e sicura.
Consorzio Rivenditori Edili. Fondato alla fine del 1999 il Consorzio Rivenditori Edili (CRE) è costituito da 8 società e opera attraverso 23 punti vendita dislocati tra le province di Trento, Bolzano e Belluno. Consapevoli di quanto l’unione garantisca maggiore professionalità, le aziende consorziate, forti di decenni di esperienza nel settore edile, riconoscono in un servizio completo e calibrato ad hoc sulle esigenze del cliente la propria fondamentale ragion d’essere. I convegni tecnici organizzati con cadenza periodica da CRE e relativi a temi assai attuali sono valore aggiunto di un gruppo per cui informazione e formazione rappresentano da sempre una priorità.