Sono le quattro del mattino di domenica 20 maggio. La terra inizia a tremare e tira un primo, violentissimo calcio. Lungo e cattivo: 5,9 della scala Richter. “Venti secondi di puro terrore - ammette Elisa Stabellini, amministratore delegato di Edilteco - Frammenti di vetro ovunque, bottiglie esplose … l’intera casa sottosopra. Siamo fuggiti in strada”.
Un sommesso ruggito e poi una seconda scossa quasi altrettanto violenta. Il pensiero corre subito ai familiari e ai propri dipendenti. “Stiamo tutti bene - conferma Elisa - I nostri dipendenti e le loro famiglie sono rimasti illesi. E questo è ciò che davvero conta”.
Edilteco si trova nella zona dell’epicentro. E’ ancora notte, la sede in via dell’Industria è deserta. La struttura geme e si contorce. Alcuni capannoni cedono. I danni sono tutto fuorchè trascurabili ma alcuni degli impianti relativi alla produzione restano intonsi.
“Contiamo di riprendere l’attività a pieno regime nel giro di una decina di giorni - garantisce Corrado Borghi, direttore commerciale Edilteco - Vantiamo collaboratori eccezionali che sanno dare il meglio di sé proprio nei momenti più difficili. Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a chiunque sia rimasto colpito da questo drammatico e inaspettato evento. Siamo inoltre convinti che il territorio, per quanto ferito nel profondo, saprà reagire con coraggio”.