La Regione Emilia-Romagna ha messo in campo un Programma straordinario per l’avvio di 116 cantieri nelle aree più colpite dalla prima ondata di Coronavirus. Vediamo qual è la tipologia dei cantieri e dove questi sono situati.
Il Piano stato presentato a Bologna in videoconferenza stampa dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Presenti il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, il sindaco di Medicina, Matteo Montanari, e, in collegamento, la presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri, e il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi.
Come detto, sono 116 gli interventi decisi direttamente nei territori interessati (almeno uno per ogni Comune) e sostenuti dalla Regione, sulla base di criteri concertati nell’ambito delle Conferenze territoriali, secondo i principi della programmazione negoziata per la determinazione del fabbisogno delle comunità locali, della priorità degli investimenti, dei risultati attesi.
A disposizione ci sono 26 milioni di eurostanziati dalla Regione: 12,5 milioni ciascuna per le province di Piacenza e Rimini e 1 milione di euro per il Comune di Medicina. Risorse (con contributi compresi in media tra l’80 e il 95% del costo ammissibile) che generano un investimento complessivo di quasi 35 milioni di euro. Progetti immediatamente cantierabili, in grado di dare in tempi brevi risposte a bisogni reali dei territori e, allo stesso tempo, sostenere la creazione di posti di lavoro e spingere sulla crescita sostenibile. Il tutto attraverso una stretta collaborazione tra la Regione e le stesse Istituzioni locali, che hanno condiviso obiettivi e modalità di intervento, così come previsto dalla legge regionale 5/2018 “Norme in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali”, la cornice normativa che ha visto l’attuazione del programma straordinario per le aree più colpite dall’emergenza Covid nella prima fase. Un programma straordinario da 40 milioni di euro complessivi, allargato anche alle aree montane di tutte le altre province e a quelle interne del Basso ferrarese, cui vanno 14 milioni: anche su questi progetti l’intesa è ormai vicina e verranno presto presentati.
Medicina: il recupero di un Palazzo luogo dell’identità cittadina
Insieme alla frazione di Ganzanigo, è stata zona rossa dal 16 marzo al 3 aprile 2010. Il Comune ha definito il progetto per il restauro di un’ala dello storico “Palazzo della Comunità”, attualmente sede della Biblioteca, del Museo Civico e di alcuni uffici comunali: 1 milione di euro il contributo della Regione a fronte di un costo complessivo di 1 milione 447 mila euro. Situato nel centro storico, dal XVI secolo è la casa dell’amministrazione municipale, poi della Partecipanza, ed è uno dei luoghi identitari di Medicina. Il progetto finanziato prevede il restauro di un’ala dell’edificio all’angolo delle Vie Pillio e Cuscini, che versa in stato di abbandono e degrado, con il rifacimento della copertura ed il consolidamento delle murature, la divisione interna degli spazi per ospitare gli uffici comunali ed un archivio.
Le province di Piacenza e Rimini (e a breve la montagna e le aree interne del Basso ferrarese)
Oltre al comune di Medicina, il “Programma straordinario di investimenti per i territori colpiti dalla pandemia e aree montane e interne”, riguarda dunque anche le province di Rimini, con uno stanziamento di 12,5 milioni di euro (per l’esattezza 12.496.331 euro), 54 progetti finanziati e un investimento complessivo di oltre 16,8 milioni di euro (16.818.018), e Piacenza: anche in questo caso il finanziamento regionale sfiora i 12,5 milioni di euro (per l’esattezza 12.441.733 euro), per 61 progetti e un investimento di oltre 16,4 milioni di euro (16.420.944).
Ma le risorse stanziate dalla Regione arrivano a 40 milioni di euro, considerando anche i 14 milioni di euro per le aree montane delle altre province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e per le aree interne del Basso Ferrarese: per questi ulteriori territori, gli atti sui progetti finanziati verranno formalizzati nell’arco di pochi giorni.
A poco più di quattro mesi dall’atto di indirizzo votato in Assemblea legislativa, è entrato dunque nella fase operativa uno dei provvedimenti voluti dalla Giunta regionale per le aree più duramente messe alla prova dalla pandemia.