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Emilia Romagna: accordo per la sicurezza e lavoro

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
Regione e sindacati hanno stipulato un accordo triennale che inserisce nella più ampia cornice della Legge Regionale n. 2/2009, ''Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile''


La rilevazione sulle trasformazioni strutturali e sul mercato del lavoro nel settore delle costruzioni, il raccordo informativo con le diciassette Casse edili attive in Emilia-Romagna e una attivita' di monitoraggio dell'occupazione e della regolarita' del lavoro nel comparto dell'edilizia. Sono questi alcuni degli obiettivi contenuti nell'accordo triennale 2009-2012di collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e sindacati regionali dei lavoratori edili Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.

L'attivita' prevista nell'accordo si inserisce nella piu' ampia cornice della nuova Legge regionale n. 2/2009 ''Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile'' coinvolgendo piu' direttamente le organizzazioni sindacali.

Nel dettaglio l'Accordo triennale 2009-2012 - per quanto attiene ad un sistema di osservazione e assistenza tecnica specifica - promuove sinergie e azioni sperimentali in tre materie: mercato del lavoro occupazione e regolarita' del lavoro, formazione professionale e sicurezza sul lavoro e ciclo delle costruzioni, cooperazione e responsabilita' sociale degli operatori.

Le azioni saranno realizzate con la supervisione di un ''Comitato tecnico dei promotori'' e di tre specifici gruppi di lavoro, per ognuno degli ambiti, con funzione di studio e promozione nell'ambito dei rispettivi campi di interesse. Inoltre tra i compiti anche quello di monitorare l'andamento del settore.

Nel primo semestre di quest'anno le imprese del settore costruzioni in Emilia-Romagna sono diminuite passando da 74.743 a 74.187: a fronte di 556 unita' in meno, le ditte artigiane scendono di ben 995 unita'. La flessione e' particolarmente forte nelle province di Parma, Reggio e Modena.

Le forze di lavoro occupate, i dati di giugno ci riportano a valori precedenti al 2005, con 131,1 migliaia di occupati contro i 141,4 dello scorso anno. Una diminuzione assoluta dell'ordine di circa 10 mila addetti (comparabile a quella dell'intero settore servizi) ma che comporta una caduta relativa di oltre il 7% che ha interessato, in particolare, la manodopera dipendente.

Gli infortuni - con 10.862 casi - registrano una sensibile riduzione degli eventi denunciati del 13%.