"L’adeguamento della disciplina paesaggistica consentirà un rilancio dello sviluppo sostenibile e della coesione sociale in Emilia-Romagna grazie ad un approccio unitario ed integrato tra tutela del paesaggio, politiche abitative e di riqualificazione urbana . Con questo provvedimento, segniamo il passo verso uno sviluppo del nostro territorio durevole e nell’interesse di tutti i cittadini".
Lo ha sottolineato l’assessore regionale a Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli, dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa regionale della legge “Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio”.
La Legge, che modifica la legge regionale 20 del 2000, risponde ad una duplice esigenza: era infatti necessario intervenire sulla materia, da un lato per dare attuazione alle disposizioni del Codice dei Beni culturali e del paesaggio e ai nuovi principi introdotti dalla Convenzione europea del paesaggio, e dall’altro lato per fornire un complesso normativo organico alla disciplina regionale in materia di tutela del paesaggio, che, nel tempo, è stata demandata a norme inserite in molteplici e differenti leggi, senza mai approdare ad una definizione unitaria.
"La nuova norma - ha aggiunto l’assessore Muzzarelli - opera nella consapevolezza della necessità di un rinnovato equilibrio tra tutela del paesaggio e valorizzazione del territorio. Questo per noi significa anche dedicarci con convinzione alla riqualificazione del paesaggio, urbano ed extra-urbano. Vogliamo in particolare indirizzare le azioni progettuali verso il recupero delle aree compromesse e degradate, il rafforzamento della rete ecosistemica e la valorizzazione delle aree che maggiormente esprimono il carattere, l´identità culturale e l’immagine del territorio regionale (tra le altre, la Via Emilia, il Po e l’area del Delta, costa e crinale appenninico)".
Con questa legge la Regione Emilia-Romagna si dota di una politica per il paesaggio con un obiettivo ben preciso: migliorare la qualità del territorio, delle città, delle periferie, delle aree degradate. Un ruolo centrale, quello del paesaggio, per rilanciare l´immagine e le specificità della Regione. Un ruolo che riteniamo debba essere propositivo, progettuale e partecipato per "disegnare", in connessione con il Piano territoriale regionale (il Ptr) luoghi migliori, in cui vivere, lavorare, divertirsi, producendo nuovi valori, identità, significati, riferimenti territoriali che sono alla base del senso di appartenenza ad un territorio e ad una comunità.
Un aspetto peculiare della nuova legge è quindi quello di avere affiancato alla tradizionale attività della tutela attuata con il Piano territoriale paesistico regionale (che viene confermato nella sua struttura e contenuti essenziali, e che sarà adeguato in collaborazione con il Ministero dei beni culturali e la direzione generale per i Beni culturali e paesaggio) un percorso progettuale teso alla valorizzazione delle specificità paesaggistiche che connotano il territorio regionale, e al recupero delle aree compromesse e degradate.
La legge prevede anche il monitoraggio delle trasformazioni, da realizzarsi attraverso l´Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio, perché solo attraverso il controllo delle dinamiche territoriali è possibile ottenere gli obiettivi previsti.