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Equo compenso: cos’è il nuovo Nucleo centrale di monitoraggio?

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Equo compenso: cos’è il nuovo Nucleo centrale di monitoraggio?
Il protocollo d’intesa è stato firmato dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e dal Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche, Armando Zambrano. Vediamo cosa prevede

Una nuova struttura promette di mantenere alta l’attenzione su una questione particolarmente delicata. Si tratta del “Nucleo centrale di monitoraggio della disciplina dell’equo compenso per le professioni tecniche vigilate dal Ministero della Giustizia”. Il relativo protocollo d’intesa è stato firmato da Alfonso Bonafede e dal Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche, Armando Zambrano. Vediamo cosa prevede.

Il compito del Nucleo, istituito presso il dicastero di via Arenula, è quello di monitorare la corretta applicazione della disciplina in materia di equo compenso per le professioni tecniche, con esclusivo riferimento agli Ordini aderenti alla rete soggetti alla vigilanza del Ministero della giustizia. Il Nucleo centrale di monitoraggio è composto da tre rappresentanti del Ministero della giustizia designati dal Guardasigilli, di cui uno in rappresentanza del Gabinetto del Ministro, uno in rappresentanza dell’Ufficio legislativo del Ministero ed uno in rappresentanza dell’Ufficio Ordini professionali e albi della Direzione generale degli affari interni afferente al Dipartimento per gli affari di giustizia del Ministero, nonché dal Coordinatore della Rete Professioni Tecniche o un suo delegato e da due Consiglieri della medesima.

Le parole dei protagonisti del Nucleo

Per il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede “un compenso che non sia equo lede la dignità del professionista e, inoltre, genera pericolose ricadute sul mercato e in termini di concorrenza. Oggi con la nascita del ‘Nucleo centrale di monitoraggio’ - ha aggiunto Bonafede - facciamo un importante passo in avanti perché sia assicurata la qualità dell’attività del professionista e di conseguenza aumenti la tutela dei cittadini e degli utenti”.

“La firma di questo protocollo d’intesa col Ministero della Giustizia - ha commentato Armando Zambrano, Coordinatore Rete Professioni Tecniche - è un passaggio di fondamentale importanza. L’equo compenso per i professionisti è un diritto ed è assolutamente doveroso monitorarne l’applicazione. In questo senso, il Nucleo di monitoraggio rappresenta unostrumento importante. Ora dobbiamo porci come obiettivo, altrettanto sacrosanto, di estendere l’applicazione dell’equo compenso a tutti i committenti e alla P.A.”.

La Rete Professioni Tecniche, tramite i Consigli nazionali degli Ordini e dei Collegi che vi partecipano, promuove la costituzione di Nuclei territoriali di monitoraggio della corretta applicazione della disciplina in materia di equo compenso. Compito dei nuclei territoriali è quello di acquisire tutte le informazioni su convenzioni, bandi e altri atti di interesse, segnalando al Nucleo centrale eventuali anomalie o violazioni. Quest’ultimo può segnalare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e ad altre Autorità competenti i comportamenti di committenti privati e pubblici che violano la normativa in tema di equo compenso per le professioni tecniche; proporre iniziative legislative in materia di tutela dell’equo compenso per le professioni tecniche; sollecitare i committenti pubblici e privati segnalati ad adeguare conseguentemente le proprie prassi.