Qualcosa si sta muovendo sul fronte dell’equo compensoper i professionisti. L’ultima novità arriva da una regione, la Toscana, che era stata la prima ad adottare due anni fa, nel 2018, una delibera che è poi diventata una proposta di legge.
Ora, con il via libera del Consiglio regionale, si tratta a tutti gli effetti di una legge sul giusto compenso delle prestazioni erogate dai professionisti nei confronti sia della pubblica amministrazione che dei privati, elaborata in sinergia con la Commissione regionale dei soggetti professionali.
L’assessore Bugli illustra la legge
“Con la norma approvata - commenta l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli, che aveva presentato in giunta la proposta assieme al presidente Rossi - sarà rafforzato il divieto di prevedere corrispettivi costituiti da forme di sponsorizzazione o da mero rimborso delle spese sostenute. Non sarà consentito il ricorso a criteri di valutazione delle offerte che alterino l'equilibrio tra le prestazioni professionali rese e il compenso riconosciuto e ai professionisti dovranno essere riconosciuti compensi proporzionati alle prestazioni fornite, con tempi di pagamento certi”.
Le prestazioni dovranno insomma essere remunerate in proporzione alla quantità, alla qualità e al contenuto, sulla base di parametri prefissati con decreti ministeriali e relativi alle varie professioni. In assenza di specifici parametri, il compenso sarà determinato riferendosi a prestazioni similari (anche se rese da categorie professionali diverse).