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Equo compenso: quali saranno i prossimi step?

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Equo compenso: quali saranno i prossimi step?
Una rappresentanza della Rete Professioni Tecniche ha incontrato il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sul tema dell’equo compenso. Ecco cos’è emerso

L’equo compensoè una delle battaglie più importanti per la difesa della dignità dei professionisti italiani. Come sta procedendo? Andiamo a scoprirlo grazie a un incontro tra una rappresentanza della Rete Professioni Tecniche e il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, accompagnato dai responsabili dei suoi uffici di diretta collaborazione. La riunione ha fatto seguito alla sottoscrizione del protocollo per l'istituzione del Nucleo centrale di monitoraggio sull'applicazione dell'equo compenso.

Nell’ambito del lungo e denso incontro, che si è svolto in un clima di forte collaborazione, la RPT ha illustrato alcuni documenti con puntuali proposte che sono state sottoposte al Ministro.

La roadmap per l’applicazione dell’equo compenso

Al termine di un confronto molto articolato si è deciso di dare immediatamente seguito a quanto previsto in materia di equo compenso, attraverso l’avvio di tutte le attività necessarie a dare corpo ed efficacia al nucleo centrale di monitoraggio ed ai rispettivi nuclei territoriali; il Ministro Bonafede ha mostrato l’intenzione di dare ampio spazio al tema dell’equo compenso e si è detto favorevole ad operare nel senso del completamento della normativa vigente per estendere l’istituto introdotto nel 2017 a tutta la committenza.

La RPT ha poi posto l’accento sul tema dell’attività dei consulenti tecnici d’ufficio dei tribunali per l’urgente aggiornamento delle tariffe e l’adozione di un protocollo nazionale per la tenuta degli elenchi, in modo da ottenere una maggiore efficienza del sistema giustizia. Anche in questo caso da parte del Ministro vi è stato un generale accoglimento delle istanze rappresentate.

È stata inoltre proposta l'adozione di regolamenti per la semplificazione, la partecipazione degli iscritti e l’efficienza degli Ordini e Collegi allo scopo di dotare le amministrazioni di strumenti moderni e regole in grado di garantire (anche facendo tesoro delle buone pratiche introdotte a causa dell’emergenza da Covid-19) lo svolgimento in videoconferenza delle assemblee ed il ricorso al voto elettronico in occasione dei rinnovi dei consigli.

Ancora, il Ministro si è detto interessato a valutare, anche nell’ambito della collaborazione con altri Ministeri competenti, proposte di riforma dei percorsi universitari e di accesso alle professioni allo scopo di rendere la formazione più congruente con le richieste di un mercato del lavoro in rapida evoluzione.

La RPT assegna grande rilievo all’incontro avuto, in particolare perché è risultata chiara la determinazione del Dicastero a passare in tempi brevi all’attuazione delle ragionevoli proposte enunciate e condivise, e farlo attraverso la definizione di una roadmap di lavori che vedrà il pieno coinvolgimento delle rappresentanze ordinistiche in costante collaborazione con gli uffici tecnici del Ministero, in misura diretta e operativa, senza la costituzione di inutili e lunghi tavoli tecnici.

A questo proposito, già nel prossimo mese di settembre verranno esaminati nel dettaglio i primi provvedimenti e valutati i più rapidi percorsi istituzionali e legislativi per favorirne l’adozione.

Si rafforza molto, dunque, il rapporto tra il Ministero della Giustizia e i Consigli nazionali aderenti alla Rete Professioni Tecniche e questa è senz’altro una buona notizia per i tanti professionisti in attesa di risposte concrete e veloci da parte delle istituzioni.